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Coronavirus: richiesta la quarantena per gli studenti cinesi

Dai turisti agli studenti. Ora si è aperto un altro fronte dell'emergenza coronavirus e si trova sui banchi di scuola

Coronavirus: ora si apre il fronte delle scuole. Zaia e altre tre governatori del Nord chiedono la quarantena per i bimbi che tornano dalla Cina e che stanno tornando dietro i banchi delle scuole italiane.

Coronavirus

Dalla sua parte si è schierato il virologo Burioni, che chiede la massima precauzione. “L’unica arma che possiamo utilizzare per tentare di bloccare questa epidemia è, insieme alla diagnosi precoce, l’isolamento.” Contro di lui si sono schierati “I presidi che hanno dichiarato l’impossibilità delle scuole di escludere i bimbi” e il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che invita i governatori a fidarsi di chi è competente forse non sapendo che anche gli scienziati sono divisi sulla questione. Lo scontro, invece che rimanere in ambito scientifico, è diventato politico.

Le parole del Governatore Zaia

“Il tema” dice Zaia, “c’è stato posto dalle famiglie. Che certezza abbiamo che questo studente possa non sviluppare la malattia? Nessuna”.

Il Trentino ha firmato la lettera inviata al ministero della Sanità in cui si chiede che il periodo di isolamento per chi rientra dalla Cina sia esteso anche ai bambini che frequentano le scuole, mentre l’Alto Adige si è astenuto. Conte ha alzato i toni dello scontro aggiungendo che «Nessuno pensi di approfittare» del coronavirus «per manifestazioni discriminatorie o addirittura di violenza».

La posizione dell’Associazione Presidi

In aiuto di Zaia accorre Ricciardi: Il rappresentante dell’Italia all’Oms, già a capo dell’Istituto superiore di sanità, che chiede la quarantena per i bambini rientrati dalla Cina da meno di due settimane. “Sì al blocco. In classe occorre più prudenza.”

Più chiari, e decisamente più tecnici, i i presidi, che chiedono indicazioni dal ministero della salute. Senza queste infatti non si sentono autorizzati a tenere fuori dalle classi nessuno. Mario Rusconi, membro del consiglio nazionale dell’Associazione nazionale presidi ha inoltre sottolineato che ritiene complicato, se non impossibile, per lo stesso ministero della salute dare queste indicazioni perché dovrebbe reperire l’elenco di tutti gli studenti andati ultimamente in Cina.

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