Dopo l’ufficialità del DPCM di domenica 8 marzo sul coronavirus, nei giorni a seguire, nel corso dei servizi disposti dalla Prefettura e quindi alla successiva intensificazione dei controlli da parte dell’Arma dei Carabinieri, è emersa una certa ritrosia da parte di alcuni residenti a seguire le regole imposte per la tutela della salute pubblica. GUARDA L’INTERVISTA: Coronavirus, Zaia: “Chiudere tutto per 15 giorni”
Coronavirus
Nonostante i divieti imposti infatti, nella zona di Cannaregio, i militari del Nucleo Natanti, dopo reiterate richieste di cessazione delle attività, hanno sorpreso 10 giovani durante una festa all’interno di un centro culturale con tanto di musica e alcolici; gli stessi, oltre ad essere sprovvisti della relativa documentazione, non sono stati in grado di fornire plausibili motivazioni per la riunione.
Stesso scenario poche ore dopo, a pochi metri da San Marco, ove il personale della Compagnia di Venezia ha deferito altri 10 soggetti già noti alle forze dell’ordine, intenti a consumare alcolici per la via, incuranti delle disposizioni ministeriali. Gli stessi in preda ai fumi dell’alcool, oltre ad essersi rifiutati da prima di fornire le proprie generalità, erano sprovvisti delle relative autocertificazioni.
I controlli
Questa assiduità e persistenza nei controlli è il naturale sfogo di un piano di controllo del territorio gestito dal Comando Provinciale per impedire in maniera efficace il diffondersi del coronavirus all’interno della municipalità lagunare.