“L’amore dal tempio”, opera teatrale che racconta un’insolita vigilia di Natale
Con le parole di padre Ruffato e la regia di Filippo Crispo
Domani, martedì 15 dicembre, alle 20.45 nella Sala dello Studio Teologico del Santo, andrà in scena l’atto unico “L’amore dal tempio”, scritto dal francescano Luigi Francesco Ruffato, con la regia di Filippo Crispo. L’opera teatrale chiude la rassegna culturale “Perché nulla vada perduto. Testimoni di accoglienza” promossa da basilica del Santo, basilica di santa Giustina e Corsia del Santo Placido Cortese.
L’azione scenica, idealmente dedicata dal suo autore al nuovo vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, presenta in chiave poetica un’inusuale lavanda dei piedi, trasferita di peso dalla tradizione dei riti pasquali alla Notte santa del 24 dicembre. Un rituale fuori contesto, e per questo trascinante, che trasforma ogni gesto e ogni parola in una “provocazione” evangelica.
Eppure la lavanda dei piedi a un gruppo di immigrati libici e a un barbone, motore di tutto il racconto inscenato, non si vede, non viene rappresentata ma solamente annunciata. I personaggi in scena – tra tutti il vescovo che di lì a poco si chinerà umilmente ai piedi di questi inconsueti apostoli dalla pelle scura, con uno che vive addirittura in un rifugio di scatoloni -, non vi partecipano ancora fisicamente, ma sentono che fra poco accadrà, e li travolgerà segnandoli come una cicatrice nell’anima. Sarà per loro una vigilia di Natale vissuta in modo drammatico, animata com’è da incontri e scontri tra i diversi attori, non ancora investiti dalla luce della Natività. Ruffato ha creato questi personaggi per rappresentarci tutti, oscillanti tra i nostri dubbi, le nostre chiusure verso gli altri e i nostri slanci di solidarietà.
0 1 minuto di lettura