21 i morti di Coronavirus nel Veneto nelle ultime 24 ore di cui due nell’ospedale Covid 19 di Dolo. I positivi in Veneto salgono stamane a 6.442, con una crescita di 373 casi rispetto a ieri sera. Questo l’ultimo bollettino della guerra contro il virus che finora ha mietuto nella regione 237 vittime, anche se i numeri su cui si concentra Luca Zaia e la sua squadra riguardano i ricoverati e i letti di terapia intensiva occupati. Questo perché, secondo il modello matematico del governatore, ci sarà un ulteriore incremento di contagi e gli ospedali devono essere pronti ad accogliere le emergenze.
Coronavirus
Nei nosocomi veneziani sono 270 le persone ricoverate per il Covid-19 e 61 in terapia intensiva. Numeri in crescita al punto che anche per questo la casa di cura Rizzola di San Donà di Piave ha messo a disposizione il suo reparto di terapia intensiva (GUARDA IL SERVIZIO) e ha accolto finora 8 pazienti da Jesolo.
Verona
È Verona il focolaio che in questo momento preoccupa di più, i casi totali sono 1.236, cioè 137 in più nel giro di trentasei ore, con 47 decessi (di cui 8 solo ieri) a fronte di 90 dimissioni. Numeri che lo rendono il secondo cluster del Veneto, dietro a Padova: . La buona notizia è che nella regione il virus ha rallentato la diffusione e ora il Veneto è la la sesta regione in Italia dopo Lombardia, Piemonte, Emilia R. e Marche (a lungo è stata al secondo posto). Inquieta uno studio del climatologo Massimiliano Fazzini, studioso dell’Università di Camerino e Coordinatore del Gruppo di esperti sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), secondo cui il virus non ha mostrato in questi giorni, in cui la temperatura è salita, di soffrire particolarmente. Tutto, però, è in evoluzione.