Nonna Aurelia Ines ha 89 anni ed era abituata al via vai di figli e nipoti che andavano a trovarla alla casa di riposo Centro Servizi “Villa delle Magnolie” dove risiede ormai da un anno. L’emergenza coronavirus e le misure restrittive adottate dalla struttura di Monastier a seguito delle indicazioni ministeriali ha costretto anche lei al blocco delle visite dei parenti.
Coronavirus
La paura del “virus”, come lo chiamano i 180 ospiti della struttura, ascoltando la TV e leggendo i giornali, è soprattutto per la salute dei loro familiari, quelli che sono “fuori”. Ed è per questo che quando nonna Aurelia Ines riesce a parlare con tutti i figli insieme, e a vedere con i propri occhi dal tablet a tutto schermo che anche i nipotini sono in ottima salute, tira un sospiro di sollievo.
Casa di riposo e la videoconferenza
“Ora che ho visto i miei familiari sono più tranquilla. Li ho trovati molto bene. Ora sono contentissima. Anche perché io qui sto bene, sono seguita e mi vogliono bene” ci racconta Aurelia Ines Buosi originaria di Scorzè.
A “Villa delle Magnolie” sono svariate le attività che si tengono in questi giorni di chiusura, soprattutto per andare ad integrare a quegli eventi pubblici del territorio, come le conferenze dell’università dell’Età libera di Treviso, che si tenevano per tutto l’anno accademico al Centro Servizi ed erano seguite da gran parte degli ospiti.
“Lettura del giornale, canto, laboratorio manipolativo, gruppi di stimolazione cognitiva, tombola, laboratorio di cucina, gruppi di ginnastica, etc… impegnano gli ospiti quotidianamente. E questo serve loro per distrarli da quello che accade fuori – racconta Raffaella Terzi, educatrice del centro Servizi – Sono comunque consapevoli di quello che sta accadendo. Ed è per questo che uno dei momenti più attesi è proprio quello della video telefonata con i propri cari. Per accertarsi che tutti stiano bene” racconta Raffella Terzi. Nonna Aurelia Ines, un po’ come tutti gli altri ospiti, nonostante l’età, ha preso subito dimestichezza con i mezzi tecnologici e aiutata dalle operatrici durante la multi video chiamata scherza con le figlie “Sono come una ventenne” dice loro e lancia un messaggio di speranza. “Statemi a sentire- mettendoli tutti nell’attenti – Vi aspetto quando passa il virus!”. Dal tablet arrivano le voci delle figlie “Si si, faremo una grande festa!”
E siamo certi che lo sarà!