La Voce della Città Metropolitana

Claudio Scarpa: situazione degli albergatori Veneziani dopo il coronavirus

Proprio ieri Venezia ha registrato i primi due suicidi per paura di perdere il lavoro. Ne abbiamo parlato con il direttore dell'associaizone veneziana albergatori Claudio Scarpa che assicura: non lasceremo a casa nessuno.

La situazione degli albergatori dopo il coronavirus ci viene spiegata da Claudio Scarpa, direttore associazione veneziana albergatori. Il quale sa che, una volta riaperto il Paese, tutto non riprenderà come prima. Afferma, però, che per gli albergatori chi lavora all’interno delle strutture è essenziale. Per questa ragione si cercherà di non lasciare nessuno indietro.

Claudio Scarpa

L’ospite è abbastanza certo che la situazione degli albergatori dopo il coronavirus vedrà un’estate 2020 molto complessa e poco produttiva. L’unico turismo presente sarà quello interno al Paese o di turisti provenienti da zone limitrofe. Questo anche perché molti italiani non avranno la possibilità di andare in vacanza. Ciò avviene poiché i luoghi in cui lavorano, per non metterli in cassa integrazione,  hanno fatto prendere loro le ferie in questo momento. Sarà un momento economico molto difficile. Scarpa, però, si mantiene positivo e afferma che ce la faremo a superare tutte le difficoltà. Inoltre aggiunge che, da parte dell’associazione, si cercherà di aiutare tutti i lavoratori in ambito alberghiero.

Le misure adottate dal governo

Il direttore di AVA dichiara che crede fortemente nelle misure messe in atto dal governo, che, secondo lui, in questo momento si sta muovendo al meglio delle sue possibilità. Ciò che teme è che la burocrazia possa rallentare, e quasi impedire, che le disposizioni vengano, poi, effettivamente attuate. Alla domanda provocatoria, se crede che ci sia un po’ di calcolo di questo rallentamento nelle disposizioni dichiarate, per promettere più di quello che si vuole effettivamente dare, la risposta è sinceramente negativa.

È sicuro che i politici stiano cercando di fare il meglio per permettere al Paese di reggere questa drammatica situazione. Questo anche perché sono ben coscienti che la posta in gioco è molto alta. Si rischia un eccessivo impoverimento della nazione e un emigrazione dei giovani. Non solo, se i nostri capi di Stato non riescono a far uscire l’Italia da questa condizione al meglio delle nostre possibilità, sicuramente non verranno rieletti, quindi c’è in gioco anche il loro posto di lavoro.

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