Renato Boraso assessore alla viabilità del comune di Venezia ci aggiorna sulla situazione dell’Actv. Dopo la data fatidica del 4 maggio si sta cercando di correre ai ripari perché l’azienda della mobilità perde 9 milione e mezzo di euro al mese. Non si riescono a fornire nemmeno i servizi minimi essenziali perché solo il 50% degli introiti era coperto mentre l’altra metà proveniva dal turismo. Il servizio dei trasporti è stato ridotto in modo proporzionato alle riaperture legate al 4 maggio. Il decreto del presidente conte mette come limiti un massimo 25 persone a bus, 50 per tram e 55 sui vaporetti.
L’Actv è in difficoltà e si scusa con i cittadini ma i contribuiti stanziati da Roma sulla carta non sono ancora arrivati. Si sta già riflettendo con il sindaco a quella che sarà la fase 3. Venezia è una città complessa, in altri parti del Veneto non è presente una rete così fitta di mezzi pubblici.
L’idea di Renato Boraso
Per alleggerire il traffico dagli accessi principali è stato lanciato un grande concorso tra gli studenti dello IUAV per studiare iniziative di innovazione tecnologica con punti chiave l’eco sostenibilità e la sostenibilità economica. Per il futuro è inoltre necessario alleggerire il traffico sul Canal Grande. L’idea è quella di aprire una circolare intorno alla città che è bloccata dal ponte ferroviario nella sua parte terminale. È possibile un’opera ingegneristica. Con circa 50 milioni di euro si potrebbe alzare di qualche metro il ponte ferroviario in modo da permette ai vaporetti di circolare.