Con le auto in garage è crollato anche il settore dell’autoriparazione. Sono 3500 gli addetti in cassa integrazione nel veneziano e c’è il rischio che parte di questi non torni più al lavoro. L’allarme è della Cgia di Mestre. L’ufficio studi dell’associazione racconta attraverso i numeri, un terribile vissuto del settore durante i due mesi di Covid nel veneziano. Il giro d’affari di auto officine e carrozzieri si è ridotto drasticamente del 75 % e stiamo parlando di quasi 800 aziende.
CGIA di Mestre
Il ritorno alla normalità dovrebbe ridare fiato anche alle nostra attività – ha cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno il Presidente dell’Associazione e del comparto auto Roberto Bottan – non senza contributi a fondo perduto e l’azzeramento dell’Irpef per quest’anno, l’alternativa è la catastrofe. Queste aziende erano già entrate in crisi dal 2009 al punto che quasi il 10 % aveva già abbassato le saracinesche e se dovessero fallire lo Stato non potrà può contare sul gettito delle loro attività e non avrà più liquidi per gli stipendi della pubblica amministrazione.
Meglio dunque per il governo è, il pensiero della Cgia di Mestre, indebitarsi ora per far ripartire l’economia piuttosto che non incassare nulla nel 2021. All’origine della crisi oltre alla contrazione del mercato delle auto a causa della crisi finanziaria del 2008 e di quelle economica da quarantena di questi mesi c’è anche l’avvento delle auto ad alimentazione ibrida, una sfida che richiede investimenti in nuove tecnologie con fondi che avrebbero potuto esserci se non ci fossero state contrazioni di mercato.
Le revisioni
Inoltre anche i centri di revisione sono in difficoltà, perché le revisioni e i collaudi che dovevano effettuarsi entro il 31 luglio slittano entro il 31 ottobre e per quella data sarà inevitabile che ci sarà un intasamento, meglio dunque è la proposta della CGIA, ripristinare quanto prima i collaudi di vetture nuove, in scadenza e presso le officine.