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Federica Polloni: la situazione delle piccole imprese di Treviso

Gli stati generali non piacciono nemmeno a sinistra. Il quotidiano La repubblica li ha definiti senza coraggio. E c'è delusione anche nel mondo delle piccole imprese sempre più in sofferenza. Continuiamo a tastare il polso del territorio. Oggi ci faremo illustrare la situazione da Federica Polloni, presidente di Apindustria Treviso

Federica Polloni, presidente di Apindustria Treviso-Confapi, parla dell’attuale situazione commerciale trevigiana post lockdown e dei settori più a rischio.  Prima del covid-19 quella di Treviso appariva come un’area che si stava sempre più impegnando nel settore manifatturiero e si confermava ancora una volta patria di molte aziende vestiarie. Veniva incentivato sempre più il turismo anche grazie al riconoscimento delle colline del prosecco come patrimonio dell’Unesco.

Dopo il virus però, come del resto tutti i territori veneti, anche il trevigiano e i suoi settori sono stati messi a dura prova.  Quello dell’abbigliamento sembrerebbe aver riscontrato la frenata più brusca , sostiene infatti la presidentessa di Apindustria, seguito in maniera ravvicinata da altri settori come la metalmeccanica e l’industria di trasporti, con perdite comprese indicativamente fra il 53 % e 37 %.  Numeri preoccupanti ed importanti che meritano la giusta attenzione.

Gli aiuti per le piccole e medie imprese

Il processo dei piccoli prestiti per le imprese trevigiane sembrerebbero accelerati nelle ultime settimane. Si tratta di prestiti, dice la p.Polloni, pari a 25’000 euro recentemente spostati a 30’000 ai quali le aziende possono accedere con il 100% di garanzia da parte dello stato.  L’incentivo per una seconda ondata di domande si spera venga incoraggiato dalla possibilità di restituzione del prestito che da  6 anni si allarga ora a 10 anni. Per il momento le banche hanno evaso il 60/70% delle richieste imprenditoriali anche se le lamentele circa il ritardo di erogazione o negazione del prestito non tardano a mancare, ma rimangono comunque confinate entro circa il 5% sulle aziende totali.

Federica Polloni pone in evidenza le difficoltà attuali

La presidentessa Polloni afferma di non riuscire a prevedere come Confapi affronterà la situazione commerciale nei prossimi mesi, dati alla mano per ora, si parla di un calo di fatturato che si aggira intorno al 30/40%.  Viene fatto notare che la situazione è aggravata maggiormente dalla cautela che gli istituti bancari pongono invece, nel soddisfare quei provvedimenti che prevedevano la possibilità per le aziende di ricorrere a importi maggiori, con prestiti e finanziamenti pari al 25 % del fatturato registrato nell’anno precedente.

La garanzia statale non sembrerebbe esserci con un conseguente stato di evasione che si abbassa drasticamente ad un 20%. Tali prerogative e i vari tagli sui prestiti, che non appaiono pari alla cifra pattuita e richiesta inizialmente dalle aziende, non garantiscono il flusso di liquidità che permetta alle aziende di rimanere operative con una ripresa che appare quindi sempre più rallentata. Nonostante ci si aspettino ulteriori perdite  entro settembre, Polloni afferma che Confapi negli ultimi mesi ha messo in campo tutte le sue forze per esprimere grande solidarietà rendendola uno strumento necessario e risolutivo per le imprese in difficoltà.

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