131 milioni a fondo perduti agli agricoltori IA a titolo principale. L’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan sta gestendo questa cifra per risollevare le sorti delle filiere agroalimentari venete, strettamente legato al turismo e che rischiano di venire trascinate nel tracollo assieme agli alberghi in questa estate che si preannuncia da vacche magrissime. L’assessore ha fatto il punto delle perdite davvero impressionati.
I contributi
I contributi per garantire liquidità alle imprese del primario ammontano a 131 milioni di euro: 8,5 milioni sono destinati alle 3500 imprese della pesca e dell’acquacoltura (fondi Feamp), 24 milioni sono erogazioni anticipate del Psr (il Programma di sviluppo rurale) per giovani agricoltori e imprese agroalimentari e agrituristiche, 23 milioni sono rimodulazioni fondi Psr a favore delle filiere più colpite della crisi, come florovivaisti, agriturismi fattorie didattiche e sociali (alle imprese della ‘zona rossa’ di Vo’ sono assicurati contributi fino a 7 mila euro) e, infine, 75,5 milioni sono misure per i giovani agricoltori, gli agricoltori di montagna e gli agricoltori destinatari di specifici bandi del Psr.
Ulteriore liquidità viene garantita attivando i fondi di rotazione presso la finanziaria regionale Veneto Sviluppo (26 milioni per le imprese agricole per finanziamenti a medio termine a tasso agevolato) e rafforzando il fondo di rotazione nazionale per la pesca con un altro milione e mezzo di euro di risorse regionali, per un totale di 3 milioni di euro di finanziamenti a medio termine.
Giuseppe Pan
“Complessivamente – afferma Pan – saranno almeno15 mila le imprese agricole che potranno beneficiare dell’aiuto regionale, vale a dire circa una su quattro della realtà imprenditoriali dell’agricoltura veneta, alle quali si aggiungono le 3.500 imprese ittiche beneficiarie delle misure di sostegno alla pesca e all’acquacoltura”.