“La Regione Veneto non ha aderito al protocollo nazionale antiinquinamento tra Governo, Regioni e Comuni perché lo consideriamo inutile, demagogico, anzi addirittura dannoso”. E’ quanto precisa l’assessore regionale all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, in merito alle critiche mosse dall’Anci veneto all’amministrazione regionale in relazione al documento sottoscritto lo scorso 30 dicembre a Roma dal ministro Galletti e dai rappresentanti delle Regioni e dell’Anci.
“Come Regione non abbiamo firmato quel protocollo contro le polveri sottili – ricapitola Bottacin – perché non ne condividiamo i contenuti. L’ho detto quel giorno al ministro e agli altri rappresentanti istituzionali, in videoconferenza, e oggi lo ribadisco con il conforto di autorevoli opinionisti ed esperti: contrastare l’inquinamento atmosferico nelle città, e in particolare nella pianura padana, con i limiti al traffico urbano o addirittura imponendo il limite di velocità a 30 chilometri all’ora non solo è ridicolo ma anche controproducente, visto che il funzionamento dei motori a scoppio a bassa velocità aumenta le emissioni e quindi l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera”.
“Ho contestato il protocollo del 30 dicembre, e il presidente nazionale dell’Anci Piero Fassino mi è testimone – prosegue l’assessore veneto – perché privo di risorse adeguate (12 milioni previsti a livello nazionale per incentivare il trasporto pubblico locale sono una somma risibile) e perché limitato a misure spot che non affrontano i veri nodi strutturali del ‘mal d‘aria’: il riscaldamento, in particolare quello civile, il sistema della mobilità, le specifiche condizioni geografiche e metereologiche della pianura padana”.
“Al governo, e in particolare al ministro Galletti – conclude Bottacin – il Veneto chiede più serietà e meno pressapochismo: maggiori risorse, un piano di investimenti strutturali per la mobilità, un piano energetico che privilegi le fonti rinnovabili e le produzioni a energia pulita, azioni coordinate per l’intera pianura padana. Lo ribadiremo nel prossimo incontro che le regioni padane hanno chiesto al ministro per metà gennaio. Solo a queste condizioni saremo disponibili a firmare un protocollo d’intesa”.