La società di crociera Msc scarica su un guasto tecnico risalente alla costruzione dell’Msc Opera la causa sull’incidente avvenuto il 2 giungo di un anno, fa lungo il canale della Giudecca e in cui ha rischiato di affondare la River Countess , un battello fluviale extra lusso speronato dall’Msc Opera. E’ la risposta ai consulenti dei procuratori Andrea Petroni e Giorgio Gava che accusano l’equipaggio della nave da crocerà di aver inanellato una lunga lista di errori a partire dall’aver ignorato l’allarme riguardo un’avaria ad un modulo elettrico che alimentava niente di meno che la timoneria della plancia e il controllo dei giri dell’elica.
Msc Opera
La società Msc riconosce che l’avaria ci fosse, ma che l’allarme non è apparso sui monitor dando al personale di bordo un tempo limitatissimo di agire, mentre la nave si stava dirigendo verso la banchina dove era ancorato il battello.
L’incidente
Sta qui il nodo che dovrà essere sciolto dai giudici su un un episodio che ha mostrato come non sia impossibile che si possa materializzare il peggiore degli incubi profetizzato dai Movimento No Grandi Navi. La River Countess avrebbe potuto affondare, come altri natanti che navigavano in quel momento, giorno della Festa della Sensa, se non ci fosse stato il fondamentale intervento dei rimorchiatori, la presenza della banchina di San Basilio e la prontezza dell’equipaggio del battello che ha evacuato l’imbarcazione azionando il fischio.
In questo momento ci sono sei indagati, ma la perizia assolve i comandanti dei rimorchiatori e i piloti del porto, tra cui anche Vladimiro Toselli marito di Catherine Spaak