Venezia è anche scenario di sinagoghe. Il territorio veneziano ospita così la cultura e la religione ebraica ma non solo. Come emerge dalle parole di Marcella Ansaldi, direttrice del museo ebraico di Venezia, il primo insediamento ebraico sul territorio attuale formalmente riconosciuto ha visto, nel corso del tempo, l’insediamento di tre sinagoghe. Queste, rispettivamente sono: la sinagoga tedesca, cattolica e italiana. “Sono oggi nel cuore del museo” afferma la direttrice.
Le parole di Davide Landu riguardo le sinagoghe veneziane
Davide Landu, curatore del progetto di ampliamento del museo veneziano, pone invece l’attenzione su un appartamento presente a Venezia. Sembrerebbe di grande interesse e importanza storica per il fatto che è testimonianza di come fossero gli appartamenti “tipo” ebraici quando si rifugiavano a Venezia da tutta europa. Il curatore afferma che “l’appartamento sarà trasformato” ma “non fisicamente” aggiunge. La struttura risale infatti a prima del 1528 e perciò sarà importante mantenerla integra come pezzo storico.
Il museo ebraico di Venezia
Landu afferma, lanciando allo stesso tempo un augurio al progetto, “sono sicuro che questo, diventerà il più famoso museo ebraico al mondo”. L’idea infatti è quella di lasciare l’appartamento come si presentava all’epoca per far rivivere l’esperienza al visitatore. Nelle palazzine del ghetto infatti, erano fortunati quegli ebrei che avevano l’appartamento sul versante del canale o del campo. Questi avevano difatti finestre mentre gli appartamenti interni ne erano sprovvisti. Dunque d’estate soffrivano il caldo, d’inverno il freddo senza contare la mancanza d’aria, di luce e la puzza proveniente dagli appartamenti adiacenti. Interviene per finire anche Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, che appoggia l’intento esperienziale ed esprime parole d’orgoglio e di soddisfazione riguardo al progetto.