Cronaca

Bibione, commercio abusivo: centinaia di oggetti sequestrati

Sono stai effettuati 24 sequestri per un totale di 480 pezzi tra borse, teli mare, bigiotteria, kit per tatuaggi e treccine. Il sindaco Codognotto: "perfetta collaborazione tra le forze dell'ordine"

Prosegue il contrasto al commercio abusivo a Bibione. Nei giorni scorsi è stato portato a termine un servizio interforze disposto dalla Questura di Venezia per il contrasto all’abusivismo commerciale, al quale hanno partecipato gli agenti della Polizia Locale di San Michele al T. coordinati dal comandante William Cremasco che assieme ai Carabinieri della Stazione di Bibione hanno attuato controlli lungo la via d’accesso alla località balneare.

I sequestri

Durante il servizio sono state controllate diverse auto e due autobus di linea controllando una quarantina di extracomunitari venditori abusivi in arenile. Sono stai effettuati 24 sequestri per un totale di 480 pezzi tra borse, teli mare, bigiotteria, kit per tatuaggi e treccine.

E’ stato sanzionato un cittadino rumeno che effettuava l’accattonaggio nella zona del mercato settimanale con il sequestro del denaro, in violazione al Regolamento Comunale. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Pasqualino Codognotto: “Mi preme ancora una volta sottolineare l’ottimo coordinamento tra la nostra Polizia locale con le altre forze dell’ordine operative sul territorio con le quali si è da sempre instaurato e mantenuto un ottimo rapporto di collaborazione e che continua a dare benefici ad un territorio vasto come il nostro e soprattutto ad altissima vocazione turistica.

I controlli in spiaggia a Bibione

Sulla spiaggia di Bibione vengono effettuati servizi di sette ore al giorno e soprattutto nei fine settimana il personale viene altresì impegnato nelle attività di viabilità essendo la nostra una località turistica molto frequentata e ai confini di due importanti regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il lavoro di contrasto al commercio abusivo è importante per diversi motivi: si va ad agire contro chi viola le regole e vende merci dalla dubbia provenienza probabilmente anche nocive alla salute; si va a tutelare quell’imprenditoria sana che paga le tasse e che fa impresa assumendosi la responsabilità anche dei propri dipendenti.”

Resta però fondamentale – conclude il primo cittadino – che per avere una azione sempre più incisiva e forte è necessaria la collaborazione e presa di coscienza dei turisti ai quali chiedo di non acquistare nulla da questi abusivi, di non farsi fare treccine o tatuaggi, in sostanza di non alimentare in alcun modo la “domanda” perchè da che mondo è mondo un mercato, seppur illegale, si regge se parallelamente all’offerta c’è la domanda. Oggi più che mai, anche per motivi igienico-sanitari legati al coronavirus, è necessario e urgente debellare tale infausta pratica”

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