Quelle che avevano previsto gli economisti si sta tragicamente avverando. I bonus non servono. In provincia di Venezia l settore della moda ha appena mandato in archivio uno dei peggiori semestri della sua recente storia. Il manifatturiero metropolitano ha praticamente visto dimezzare la produzione e crollare i fatturati per parecchie decine di milioni di euro. In provincia sono state travolte 748 imprese: 128 del tessile, 297 dell’abbigliamento e 323 della pelle, di cui tre quarti sono artigiane, ovvero 568 micro, piccole e medie imprese che danno da lavorare in sostanza a un terzo degli occupati nella moda, oltre 2.500 addetti (34,3%)». Ne parliamo con Giannino Gabriel rappresentante del settore nel Veneto per i soci della Confcommercio
Giannino Gabriel
«La situazione è drammatica conferma Giannino Gabriel ci sono realtà che hanno già ceduto, altre che lo stanno per fare, altre ancora in fortissima sofferenza e senza grosse prospettive. C’è chi pensa che le somme definitive saranno tirate per Natale, io credo che molto prima sapremmo chi avrà resistito e chi non ce l’avrà fatta. E purtroppo i primi saranno di sicuro di più dei secondi».
Prossimo semestre
«Il prossimo semestre non basterà a recuperare neanche in minima parte un’intera produzione stagionale bruciata dal Covid prosegue Giannino Gabriel qui in provincia tra mancati guadagni, costi necessari sostenuti e crollo dei consumi in un semestre si sono persi almeno 50 milioni di euro di fatturato rispetto lo stresso periodo del 2019. Bisogna incentivare e scontare prima di tutto l’acquisto di prodotti italiani riconoscibili dalle etichette parlanti, il progetto pilota della Regione promosso in seno al tavolo della moda con tutte le associazioni di categoria».