Claudio Scarpa, direttore dell’associazione veneziana albergatori, sottolinea il momento di crisi per alberghi alla vigilia della mostra del Cinema.
Settembre è sempre stato il mese di Venezia, ma quest’anno si è ritrovata con le spalle al muro a causa della violenta pandemia mondiale che ha investito anche il nostro paese.
Lido di Venezia
Il Lido sembra riuscire a mantenere ancora alto il tasso di occupazione degli alberghi, mentre risente molto di più il colpo Venezia. Il problema principale è che mancano i turisti, i quali sono meno attirati per la carente presenza di attori americani e per la mancata apertura della biennale di architettura.
Le prenotazioni
Le prenotazioni arrivano all’ultimo minuto quindi è molto difficile fare precise previsioni. tutto può cambiare. Però è anche vero che per gli albergatori è molto difficile lavorare in questa maniera; non si può programmare, non si può capire come andranno le cose e sopratutto non si può gestire una politica di prezzi.
La decisione presa da Claudio Scarpa assieme ai direttori di federalberghi di Roma e Firenze, è stata quella di fare un’azione collettiva nei confronti del governo per chiarire che chi realmente sta perdendo fatturati importanti è chi opera nelle città d’arte. Si richiede così un provvedimento da parte del governo.