Andrea Ferrazzi senatore del Pd, fa da portavoce per ciò che sta accadendo a Roma in questi giorni. Fautore di un emendamento interessante che riguarda tutto il paese, che avrà degli effetti anche sul porto di Venezia.
L’emendamento
Tale emendamento aumenterà il potere del ministero sull’autorità portuale di Venezia e non accadrà più che gli enti locali possano in qualche modo paralizzare l’attività del porto sfiduciando il presidente.
Andrea Ferrazzi , prima parte dell’emendamento
“Il porto è un’infrastruttura di interesse nazionale quindi deve essere gestito con una giusta capacità di decisione, con efficienza e con efficacia . Gli enti locali sono comunque chiamati a partecipare, ma non può più succedere quanto successo, per esempio, a Venezia, dove il porto è stato bloccato. Con il mio emendamento si cerca di eliminare il problema della miopia della gestione politica amministrativa.”
Seconda parte dell’emendamento
“Ma non è solo questo il mio emendamento. Nella seconda parte si dice che poi va valutata davvero la qualità della gestione. Quindi nell’autonomia dell’autorità portuale ci deve essere la possibilità di valutare la correttezza della gestione dal punto di vista dell’efficienza, dell’efficacia e delle finalità. E così c’è la possibilità, nel caso in cui questa correttezza sia stata compromessa, di non dover aspettare la fine del mandato, ma c’è la possibilità di intervenire direttamente per modificare la struttura gestionale del porto (sia della figura del presidente, della figura del comitato di gestione).
La questione del recovery fund
Il recovery found dovrebbe arrivare nel 2021. Il governo si sta preparando a chiedere un anticipo di 20 miliardi che avranno delle ripercussioni su Venezia e sul Veneto.