I Carabinieri della Compagnia di Mestre hanno sottoposto a fermo d’indiziato del delitto di ricettazione in concorso due albanesi, Koliqui Eni classe 1990 e Marku Aldo classe 1992, che avevano la disponibilità di una lussuosa e nuovissima Mercedes classe ML rubata a Trebaseleghe (PD) qualche giorno fa.
L’auto posteggiata in un parcheggio in via Cavalcanti nella frazione Orgnano, non era passata inosservata ai militari dell’Arma che durante un servizio di pattuglia, avendone notata la presenza sospetta, hanno deciso di effettuare alcuni accertamenti rilevando che la stessa risultava rubata a Trebaseleghe (PD) lo scorso 9 gennaio. I militari decidevano quindi di effettuare un servizio di osservazione in borghese, appostandosi in attesa di sorprendere i malviventi all’atto di riprendere l’auto. Dopo qualche ora di attesa i militari notavano due giovani che usciti da un condominio poco distante con fare circospetto, si avvicinavano alla stessa aprendola con il telecomando. A quel punto i Carabinieri delle Stazioni di Mirano e Spinea intervenivano intimando l’alt ai due malviventi che per tutta risposta, si davano alla fuga per campi circostanti in direzioni opposte; i Carabinieri dopo un rocambolesco ma implacabile doppio inseguimento, effettuato tra i campi resi fangosi dalle piogge dei giorni scorsi, riuscivano a bloccarli entrambi, anche se il più agile aveva persino provato a gettarsi in un canale, all’interno del quale veniva raggiunto e fermato dal Carabiniere che lo tallonava.
All’interno del SUV, i militari hanno rinvenuto i documenti personali del proprietario del mezzo, un imprenditore cinese residente nel comune del padovano, nonché numerosa attrezzatura per commettere effrazioni nelle abitazioni, come un piede di porco e varie paia di guanti.
I soggetti, pertanto, fortemente sospettati di essere una cellula organizzata per la commissione di furti nelle abitazioni, sono stati condotti in caserma e, al termine delle operazioni, sottoposti a fermo di indiziato di delitto per ricettazione in concorso, con successivo accompagnamento in carcere a Venezia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria lagunare. Da ulteriori accertamenti inoltre si appurava che Koliqui era stato espulso giudiziariamente dal territorio nazionale per la durata di dieci anni pochi mesi fa e nonostante il provvedimento coattivo, era comunque rientrato illegalmente in Italia.
L’auto di ingente valore recuperata è stata sequestrata in attesa di essere restituita al proprietario, con sua legittima soddisfazione.
Sono tuttora in corso opportuni approfondimenti sulla vicenda, in primis per identificare eventuali complici degli autori del reato ed accertare il compimento di episodi criminosi in zona.
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