La Voce della Città Metropolitana

Beppe Ghisolfi: servono aiuti a fondo perduto

Servono aiuti a fondo perduto. E' un ritornello che sentiamo da mesi, ma questa volta l'appello è quasi disperato e arriva da Beppe Ghisolfi banchiere, educatore finanziario, l'unico italiano nel gruppo europeo delle casse di risparmio oltre che giornalista e scrittore

Beppe Ghisolfi è attualmente Vice Presidente Tesoriere del Gruppo Europeo delle Casse di Risparmio e Consigliere di amministrazione dell’istituto mondiale che le riunisce. È il solo italiano presente nella governance di vertice.

Dallo scorso anno è Consigliere del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. È stato a lungo direttore del tg regionale in Piemonte.

Beppe Ghisolfi è stato in più occasioni relatore a Venezia presso Cà Foscari, con il patrocinio dell’assessorato dell’istruzione della regione Veneto. Ha inoltre scritto 5 libri dediti da Aragno, a partire dal 2014.

Le parole di Beppe Ghisolfi

Il corso di formazione finanziaria a Venezia

Cà Foscari ha istituito un corso di formazione finanziaria. “È la prima in Italia che ha istituito un corso di formazione finanziaria di un anno. Va fatto un grande elogio al presidente del Veneto.

Questa regione è la prima d’Italia che ha capito l’importanza dell’educazione finanziaria. Non soltanto per i ragazzi e giovani ma per tutti.

I provvedimento del Governo

“Questo Governo non è stato di certo ammirato per i provvedimenti presi. I provvedimenti presi, hanno avuto una certa lentezza ad essere capiti. È stata fatta una grande confusione.

Il Governo ha detto di mettere 400 miliardi, in realtà non aveva messo nulla. Aveva fatto delle garanzie, ma i soldi, voleva fossero le banche a darli. In Europa ovviamente non si fanno delle critiche dure al nostro Governo, ma neanche elogi.”

I contributi e prestiti da parte del Governo

“Il Governo, per essere precisi, ha dato dei contributi alle piccole e medie imprese in un secondo tempo. Avrebbe però dovuto farlo subito, all’inizio della pandemia. Sono comunque contributi di entità minima.

Poi ci sono stati i prestiti, fino a 25.000 mila euro, diventati poi 30.000 mila. Attualmente, sono stati prestati dalle banche con garanzia del Governo 96 miliardi. Ancora una cifra troppo piccola.

Molte aziende non hanno chiesto il prestito per non indebitarsi ulteriormente;  qui infatti, non ci vogliono prestiti, ma interventi a fondo perduto. Lo Stato deve dare, tramite le banche, prestiti che non vengono più restituiti.

Molte aziende senza contributi a fondo perduto, non si risollevano più, se un attività chiude, chiude per sempre. I prestiti a fondo perduto sono stati fatti in tutto il mondo, da Tramp alla Germania. Dobbiamo farli anche qui.”

Un errore ostacolare le piccole e medie imprese

“Un errore osteggiare le piccole e medie imprese. Sono quelle che noi dobbiamo salvare. È meglio indebitarsi piuttosto che le piccole e medie imprese chiudano. È più importante salvare il lavoro che evitare i debiti.

I debiti, quando l’economia si risolleverà, verranno pagati. Ma se noi chiudiamo le piccole e medie imprese, l’economia non si riprenderà mai più, sarà la fine e il crollo di tutto. Abbiamo il recovery fund e altri soldi che si possono prendere.

Noi abbiamo un sistema burocratico, che è in grado di bloccare sempre tutto, comandano sempre i burocrati, perché i politici non sono all’altezza e i burocrati prendono in mano la situazione. Facendo migliaia di leggi, è ovvio che il paese diventa ingovernabile ed incomprensibile.”

La regione Veneto è da elogiare

“Questo è il momento di cambiare questo sistema, di alleggerire le strutture,  abbiamo bisogno di persone pratiche che taglino queste cose.

Il Vento è la prima regione che ha investito per innalzare il livello di educazione finanziaria e migliorare il rapporto banche-clienti. Un elogio alla vostra regione quindi.”

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