Tre anni e tre mesi di carcere per l’ex vicesindaco di Eraclea Graziano Teso. Auspicabilmente significa che qualche giorno di carcere effettivo dovrà scontarlo, almeno secondo i giudici. Questi i risultati del processo di primo grado tenutosi in questi mesi a Venezia sulle infiltrazioni della camorra nel Veneto Orientale.
La condanna di Graziano Teso
Ora il politico che per anni ha governato il comune balneare valuterà se ricorrere in appello. La sua è la condanna più clamorosa tra i complessivi 130 anni inflitti, in queste ore, ai 25 imputati, fruitori dello sconto di pena. Teso è stato ritenuto dai magistrati responsabile del concorso esterno di in associazione mafiosa, ovvero di aver contribuito a rafforzare con il suo comportamento l’organizzazione criminale capeggiata da Luciano Donadio. Quest’ultimo ha scelto di essere giudicato con rito ordinario e l’udienza si è svolta proprio stamane.
La giudice di Venezia Michela Rizzi ha inoltre condannato a cinque anni il poliziotto, amico del boss Moreno Pasquale, per aver fornito informazioni riservate al boss e otto mesi all’avvocatessa Annamaria Marina già presidente della camera penale di Venezia per favoreggiamento. L’inchiesta ha portato alla luce estorsioni, usura e reati societari e fiscali commessi dal clan di Donadio nell’ultimo decennio.
Un Commento