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Baby gang, raffica di furti di bici: in manette due 19enni

Ancora due ragazzi finiti nelle maglie della giustizia. A 19 anni aveva avviato un'attività si spaccio finanziandosi con il furto di biciclette nel veneziano

Ancora baby gang nel mirino dei Carabinieri. Due 19nni mestrini arrestati in esecuzione di una misura cautelare

Baby gang

I Carabinieri di Mestre hanno tratto in arresto su Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari per il reato di violazione di domicilio e furto due giovani mestrini C.E, già noto alle Forze dell’Ordine come l’ispiratore della c.d. “baby gang” che ha imperversato in città e terraferma dal 2019 e P.C. entrambi 19enni e sodali nel commettere furti seriali.

L’investigazione e la serie di reati

Alla base le indagini svolte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica lagunare dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre. Sin dal gennaio 2020 erano decine e decine gli episodi di furto denunciati soprattutto a Mirano, ma anche Jesolo e terraferma. L’oggetto dei furti erano soprattutto biciclette e le persone offese raggiungono un totale che supera le trenta. Le forze dell’ordine hanno rinvenuto e restituito parte della refurtiva ai legittimi proprietari.

Dopo questi episodi, impressionanti per la frequenza serratissima tra loro –  quasi trenta tra furti e tentati furti in una sola serata – i Carabinieri di Mestre hanno fatto gli opportuni approfondimenti investigativi, in esito ai quali acquisivano a carico dei due giovani ulteriori gravi indizi di colpevolezza di decine e decine di furti, i cui proventi venivano poi traslati in altre attività, tra cui lo spaccio di marijuana con decine di cessioni accertate, quali avvenivano, per lo più, nei parchi pubblici di Mestre nei confronti di coetanei e minorenni.

Trovato uno dei due giovani anche con pochi grammi di Marjuana e telefoni cellulari e quindi in violazione di precedente Avviso Orale, si aprono quindi le porte del carcere veneziano, che ormai dovrebbe conoscere bene, mentre il “compare” sconta la misura cautelare ai domiciliari.

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