Troppi assembramenti e i positivi continuano ad aumentare. Luca Zaia ha allargato le braccia oggi durante la diretta e ammette di non essere in grado di gestirli con le ordinanze. Non facciamo sufficiente attenzione al distanziamento sociale.
Conferenza stampa di Zaia
Il Veneto è nuovamente protagonista di una impennata nel numero dei contagi. “I positivi crescono in proporzione ai tamponi fatti” ha commentato Zaia.”I ricoverati sono 2.579 (+50), in terapia intensiva si trovano 323 persone (-1). Morti da inizio pandemia sono 3.501 (+72 nelle ultime 24 ore)
«I dati continuano a crescere” ha affermato il governatore Zaia “anche se poco ogni giorno. Stiamo gestendo l’emergenza senza che la nostra vita abbia subito grandi stravolgimenti, fatta eccezione per il coprifuoco e la limitazione di bar e ristoranti che chiudono alle 18. Questi dati ci dicono cheil contagio c’è perché non facciamo attenzione agli assembramenti, al distanziamento sociale, alle misure di tutela personale”
Sulla questione terapie intensive e la necessità che rimangano sotto controllo il governatore si pronunica così: “Siamo partiti da 494 postazioni il 21 febbraio. Dopodiché le abbiamo portate a 825 posti. Ma ancora siamo intervenuti e arrivati a 877, infine abbiamo raggiunto quota 1000 (anche se il numero target fissato per il Veneto per legge è 877). Sono 11 quelle nei blocchi operatori dei Covid hospital. Ne abbiamo 123 in più rispetto alla legge. Non abbiamo terapie intensive fantasma
Veneto, zona gialla o rossa?
“Venerdì abbiamo i cambi di fascia per le Regioni, noi abbiamo dati assolutamente solidi, sia quello dell’Rt e sotto controllo la situazione sanitaria” assicura Zaia “La pressione ospedaliera c’è ed è elevata, i cittadini possono aiutarci non andando ai Pronto Soccorso ma consultando il proprio medico di base. Comunque attendiamo il verdetto del Governo. Se fossimo in zona arancione i confini comunali sarebbero stati bloccati, lo voglio ricordare”
La stagione sciistica
“Non abbiamo ancora nessuna notizia ufficiale, oggi alle 16 siamo al tavolo tra Regioni, Anci, Upi e i ministri Boccia e Speranza, in vista del prossimo Dpcm. Ma se si chiude si deve ristorare, evitando che gli altri aprano. Nell’arco alpino le regole devono essere le stesse per tutti, altrimenti facciamo la figura dei pirla in tutto il mondo” dice il governatore. “In Austria danno fino all’80% del fatturato perso, in Germania idem con percentuali diverse, penso che in Italia gli operatori avrebbero accettato anche percentuali minori, invece si è fatta una scelta che oggi ci portano più in difficoltà ad affrontare i temi delle restrizioni perché nessuno ci crede più a questi ristori” commenta Zaia
Il vaccino Pfizer
L’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin spiega: «Il commissario Arcuri ha chiesto al Veneto i numeri su tutto il personale sanitario, il sistema delle case di riposo, operatori e ospiti, e noi abbiamo inviato anche i numeri relativi al resto del socio sanitario – strutture per minori, disabili, salute mentale, tossicodipendenze. Abbiamo specificato i dispositivi di conservazione a -80 gradi che abbiamo in Veneto. 342.006, questi sono i vaccini da fare in questa prima tranche