“L’ultimo dato di ricerca sulla situazione parla di oltre 6000 imprese legate al turismo, e 30000 autisti e corrieri legati al trasporto di persone; questa realtà preesistente al Covid è in completa crisi, si parla di un taglio del 96% al fatturato, una tragedia.” commenta Marco Eugenio Brusutti sull’impatto del Covid.
“E’ una grande vergogna che mi sento di denunciare, in primo luogo che il ristoro minimo da parte dello stato nei confronti delle aziende è avvenuto ad Agosto, dopo l’inizio della pandemia ad oggi se ne è fatta menzione solo lì; noi abbiamo 80 000 autobus in Veneto completamente fermi, 400 aziende serie storiche che rischiano la chiusura.
Il governo si è dimenticato di questa realtà e le regie si sono dimenticate le potenzialità che questa azienda offre, se si chiede il distanziamento in negozi e luoghi di culto perchè le persone devono essere stipate nei trasporti pubblici senza un criterio? Contrariamente a ogni normativa sanitaria? E questo per mesi quando già il comitato nazionale aveva già espresso il desiderio di aiutare a gestire il traffico pubblico negli orari di punta?” chiede arditamente Brusutti.
Pubblico e privato
“Non solo nelle scuole ma in tutte le realtà degli orari di punta le province necessitano di aiuto, non passiamo il virus solo ai ragazzi, ma anche agli anziani che devono andare in ospedale o a fare la spesa o al lavoro; molte volte gli orari di punta sono ancora strapieni” commenta Marco Eugenio Brusutti.
“Bisogna anche dare ciò che è dovuto; circa un mese fa ho spiegato la necessità di una cabina di regia impiegata dalla regione, i prefetti e associazione di categoria che conoscono davvero metodologie e utilizzo dei mezzi. Questo si è avverato, e tutta una serie di attività volte a ripartire, compreso stanziamento di fondi per autobus privati. Però intanto ho letto di aziende pubbliche che hanno detto “non servono i privati, basta usare mezzi fermi”.
“Anche solo per la provincia di Venezia riempiremmo 227 posti di lavoro se solo e far girare l’economia se solo si utilizzassero queste risorse; è difficile che le aziende di trasporti pubbliche falliscano, le private invece non sono altrettanto protette, eppure sono queste ad essere penalizzate ed in ginocchio” conclude Marco Eugenio Brusutti.