Cronaca

Venezia 1600: gli auguri del Presidente Mattarella

Venezia 1600: "Venezia appartiene al mondo intero, il suo patrimonio inestimabile di arte e di cultura va difeso e preservato"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i 1600 anni della fondazione di Venezia.

Il discorso di Sergio Mattarella

Il messaggio del Il Capo dello Stato ha aperto “1600 Venezia speciale anniversario” trasmesso da Rai 2, in collaborazione con il Comune di Venezia e il Teatro la Fenice.

“Sono lieto di rivolgere il mio messaggio di auguri a Venezia e a tutti i veneziani – è il saluto del Presidente Mattarella – che festeggiano quest’oggi la significativa e importante ricorrenza dei 1600 anni dalla fondazione. Venezia, per l’Italia e per il mondo, è da sempre una città emblematica che ha incessantemente evocato fascino, bellezza, arte, intraprendenza, libertà e buon governo.

“Una città, la più bella del mondo, come la definiva lo storico Martin da Canal già nel tredicesimo secolo, senza mura e senza esercito, capace di estendere la sua influenza molto al di là del suo limitato territorio. Un successo globale attestato non soltanto dai veneziani celebri nel mondo: Marco Polo, Vivaldi, Tintoretto, Tiepolo, Bellini, Goldoni. Ma anche dall’attrazione, dal fascino che la città lagunare ha da sempre esercitato nei confronti dei più importanti uomini di cultura di ogni tempo: da Shakespeare a Goethe, da Byron a Stendhal, da Wagner a Thomas Mann, per citarne soltanto alcuni.”

Mattarella: “Venezia luogo d’incontro tra civilità”

“Da sempre ponte fra Oriente e Occidente luogo di incontro privilegiato tra civiltà, culture, popoli e regioni, Venezia rimane e certamente rimarrà simbolo di dialogo, di incontro, di conoscenza, capace di trovare nella universalità e nell’apertura, nella cultura e nell’intraprendenza, la sua vocazione, il suo radicamento. Ecco perché la storia e il successo di Venezia nei secoli si presentano come un esempio per l’Italia di oggi”.

“Venezia è una città veneta e italiana, giustamente fiera della originalità e della unicità delle sue radici e delle sue tradizioni. Ma il suo carattere e la sua universalità fanno sì che la città oltrepassi i confini regionali e nazionali. Venezia appartiene al mondo intero, il suo patrimonio inestimabile di arte e di cultura va difeso e preservato, ma vanno sostenuti e rilanciati anche la sua peculiare vivacità e la sua economia, il suo essere insieme comunità locale forte e coesa e punto di riferimento internazionale. Non una città museo dunque, ma una città piena di vita e dinamismo, perché Venezia non può esistere senza i veneziani”.

Il concerto al Teatro la Fenice

Lo speciale è proseguito con il racconto di Venezia attraverso immagini e la musica eseguita dall’orchestra e dal coro del Teatro la Fenice con la narrazione dell’attore Alessio Boni e l’esecuzione di brani scritti proprio per Venezia e per la Fenice, partendo dalle note di Giuseppe Verdi.

Non a caso sono state scelte le pagine di Attila, composto proprio per il teatro nel 1846. Ma anche Otello, che nel finale del terzo atto rende omaggio alla città. E ancora La Traviata, eseguita in prima assoluta alla Fenice, così come Ernani, che debuttò sempre alla Fenice qualche anno prima. Un intreccio di grandi composizioni di cui la città è il fulcro o l’ambientazione, unica eccezione è il “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini, scelto per il suo valore emblematico come canto universale della riscossa dell’animo umano. A dirigere l’Orchestra e il Coro della Fenice, il Maestro Renato Palumbo, accompagnato sul palco dal tenore Fabio Sartori e dal soprano Francesca Dotto.

L’intervento del sindaco Luigi Brugnaro

L’omaggio della Rai si è chiuso con l’intervento del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: “Siamo in un periodo difficile, lo sappiamo bene. Un anno difficile come tante volte è capitato ai veneziani, che ne sono sempre usciti più orgogliosi e più forti. Oggi guardiamo a queste celebrazioni con la certezza di una rinascita, una ripartenza per lasciarci alle spalle l’acqua granda del novembre 2019 e questa maledetta pandemia. Venezia, meravigliosa città, sta soffrendo come tutti voi che ci state guardando, ma vi posso assicurare che, proprio in questi mesi, abbiamo lavorato duramente per farla diventare ancora più bella. Perché torni ad essere simbolo di soddisfazione e orgoglio per il Paese intero”.

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