Nonostante le misure contradditorie, che potrebbero essere modificate a metà maggio, si comincia a pensare come ripartire. Lo sport non è assolutamente un problema di poco conto. L’opinione di Andrea Tomaello, Vice Sindaco e Assessore allo Sport e Politiche giovanili del Comune di Venezia.
Lo sport per il recupero sociale dei giovani in difficoltà
“Una crisi grande di questa pandemia è anche la chiusura dei centri sportivi, palestre e piscine. Da parte di noi amministratori locali, è necessario far sentire al governo la voce di sofferenza non solo dal punto di vista lavorativo, ma dal punto di vista sociale.
Chi ha sofferto di più in questa pandemia sono sicuramente i giovani e gli anziani. Gli episodi di baby gang sono una conseguenza e coinvolgono tutta Italia. Una volta, tramite lo sport potevamo coinvolgere tante ragazze e tanti ragazzi, adesso non abbiamo questa opportunità”.
Riappropriarsi degli spazi all’aperto
“E’ in uscita un bando per far gestire le aree verdi all’aperto. Diamo la possibilità di riappropriarsi e di andare a fare attività all’aperto per varie funzioni. L’auspicio è quello di portare attività sportive in giro per il comune anche per mandare via qualche male intenzionato che le frequenta.
Non possiamo sostituirci al governo ed erogare grandi cifre con ristori. Laddove si può, si cerca di incentivarli e aiutarli. Questa può essere una delle misure che cercheremo di mettere in campo per fare in modo che non chiudano. Se iniziano a chiudere tante società potrebbe essere davvero un problema sociale. L’obiettivo è tenerle vive e dare loro l’opportunità di lanciare il rapporto con i loro iscritti e i cittadini in generale. Non vorrei che terminata la pandemia fosse più comodo, specialmente fra i giovani, stare davanti al pc piuttosto che far sport.
Se una società sportiva, che fa tendenzialmente i propri corsi all’interno delle palestre, un giorno decidesse di farli in un parco, diamo la possibilità di farlo. Inoltre, stiamo cercando come comune di costruire delle vere e proprie palestre all’aperto. La prima partirà qui al parco Albanese a Mestre”
Il panorama dei gestori è cupo
“La difficoltà maggiore ce l’hanno le piscine e le palestre. Sono chiuse da più tempo e con gli ultimi annunci del governo, fanno fatica a vedere la luce”.
Il comune pensa ai centri estivi
“Perdere un anno e mezzo di scuola e di sport è stata una cosa che ha prodotto danni a livello sociale. Bisognerà cercare di portare le ragazze e i ragazzi fuori all’aperto e insegnare loro, nuovamente, la socialità con le compagne e i compagni. L’idea del comune è quella di mappare i centri estivi – comunali e privati – e di darne la più ampia informazione a tutti i cittadini. Dove possibile, si andrà anche a sostenere in modo che possano accogliere più numeri possibili.
Bisogna anche far sentire le ragazze e i ragazzi partecipi dell’azione amministrativa. E’ bene che tante idee vengano da loro”, ha concluso Andrea Tomaello.