Come l’anno scorso, anche quest’anno a Mirano è saltata la tradizionale festa dei fiori, in concomitanza con il 25 aprile. Quest’anno si è deciso di non far passare tutto sotto silenzio, e, pur rinunciando alla vendita dei fiori, si è puntato sul recupero della memoria dell’evento evento che faceva ripartire il turismo estivo.
L’evento, che ha attirato centinaia di appassionati nelle passate edizioni, ha sempre segnato anche l’inizio della primavera, inondando il centro di Mirano di colore. Le immagini degli anni scorsi sono state proiettate dal palco delle celebrazioni della festa della liberazione. I volontari della proloco si sono dati da fare e insieme ai fioristi si sono impegnati a lasciare comunque un segno.
Dal 1978 la Festa dei Fiori è simbolo di Mirano
Roberto Gallorini, presidente della proloco di Mirano esprime tutto il suo rammarico per non aver potuto organizzare la solita esposizione.
“Purtroppo da due anni, a causa della pandemia, questo evento non si è potuto realizzare. Quest’anno non ce la sentivamo di non fare nulla. Con tutte le precauzioni, abbiamo deciso di proiettare le immagini delle passate edizioni, a partire dalla prima del 1978. Abbiamo le foto che ci mostrano come è cambiata la nostra città. Quest’anno tutto ridotto e siamo pronti, veramente pronti, appena questa pandemia ci libererà, a ritornare ai fasti di un tempo”.
I proprietari di negozi in centro non si sono astenuti dall’esibire le loro creazioni
Nicla Ghedin, fiorista, racconta come “dopo 50 anni che si ripete, sentivo che mancava qualcosa. Abbiamo deciso insieme alle mie collaboratrici di creare il nostro giardino all’interno del negozio. La rosa è l’auspicio che torneremo meglio di prima. Tutti abbiamo voglia di colore e di vivere all’area aperta. Sicuramente ce la faremo di nuovo”