Nella ottava puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso del Green Pass e del futuro della circolazione insieme a Cristiano Musillo, Console Generale d’Italia a Miami, Camillo Bozzolo, direttore commerciale e sviluppo aviation di SAVE SpA, Francesco Berton, Presidente Assocamping, Mara Bizzotto, Europarlamentare, Salvatore Pisani, Presidente della Sezione industrie del turismo e servizi di Confindustria Venezia.
L’Europa ha tempi organizzativi troppo lunghi
“La pandemia è stata gestita male e in ritardo. E’ fondamentale il passaggio con il green pass poiché dovrebbe togliere le restrizione di spostamento che ci sono tutt’ora da un paese all’altro. L’obbiettivo del green pass è che tutti gli stati membri dell’unione europea abbiano le stesse regole e che non applichino le quarantene allontanando così il turista che vorrebbe soggiornare in Italia. Si vuole tornare a viaggiare in sicurezza e libertà.
In Europa si ragiona con passaggi formali lunghissimi. Il green pass sarà operativo da metà giugno massimo luglio. In modo da consentire al turista di non perdere tempo per misure di sicurezza per la salute e quarantene.
Ogni singolo stato membro nonostante il pass potrà in futuro attuare altre norme che prevedono la quarantena. L’auspicio è che non sia cosi e che il green pass sia il modo più semplice per viaggiare.
Il turismo rappresenta il 14% del Pil nazionale e anche Veneto. Coinvolge 4 milioni di addetti in Italia. Far ripartire il turismo significa far ripartire il paese”, ha detto l’onorevole Mara Bizzotto.