More Veneto. La tradizione festeggia il Capodanno il 1° Marzo.
Nel 1° giorno di marzo ricordiamo una tradizione veneta antica di mezzo secolo : il “More Veneto”. Invece di essere i primi mesi dell’anno, Gennaio e Febbraio erano considerati gli ultimi e il Capodanno che oggi festeggiamo il 31 Dicembre era invece celebrato il 1° di Marzo. La tradizione, seppure dimenticata da molti, ancora sopravvive in feste locali come il Batar marso o Brusar marso, che vede comunità locali affollare le vie con candele, pentole e cucchiai usati per fare rumore e così scacciare il freddo e la brutta stagione, propiziandosi l’arrivo della primavera. Ma la fine dell’inverno non significa solo un clima più mite, ma anche novità e cambiamento: ecco perché, come suggeriscono i nomi dati all’evento, nel Capodanno Veneto si bruciano le “robe vecchie”.
Inizialmente il Capodanno Veneto era fatto cadere il 25 marzo, giorno della fondazione di Venezia e dell’annunciazione del Signore, ma fu poi spostato per comodità al primo del mese. Il risveglio della terra e delle stagioni festeggiato dal “More Veneto” non era solo una tradizione della Repubblica della Serenissima, ma anche di altre culture più antiche, come l’Impero Romano, e più lontane, come quello Cinese. A segnare il tanto atteso arrivo della bella stagione, ci sarebbe stata anche l’apparizione della Santa Vergine ad un contadino dell’area di Motta di Livenza nei primi giorni di marzo dell’anno 1510. Celebrata durante il Capodanno, nell’apparizione la Vergine avrebbe detto: ” Bon di’ e bon anno!”.