Ressa di giornalisti per l’arrivo del generale Francesco Figliuolo in Veneto. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 ha visitato gli hub vaccinali di Marghera, Verona e Padova, il padiglione Rama di Mestre.
Ha sgombrato il campo su due punti riguardanti i vaccini, questioni che stanno togliendo il sonno a tante persone. Data l’importanza dell’argomento abbiamo dedicato a questo un lungo servizio.
Il piano vaccinale nel Veneto
E’ stato il Generale Francesco Figliuolo giunto oggi in veneto per visitare gli hub vaccinali a chiarire due punti che stanno inquietando utenti e operatori economici.
Il commissario ha messo “i puntini sulle i” riguardo lo scarto di tempo tra i vaccini e il richiamo e l’avio delle vaccinazioni delle imprese.
Il tempo tra la prima e il richiamo per Pfizer e Moderna ha detto può andare da 21 a 42 giorni. L’allungamento del lasso di tempo serve per consentire di dare la prima dose a più persone.
Figliuolo ha parlato ai giornalisti dopo aver visitato il Pala Expo di Marghera definendo il progetto un gioco di squadra tra privati ed istituzioni pubbliche. Ha spiegato come il suo piano vaccinale aprirà alle aziende nel mese di giugno. Accompagnato da Luca Zaia a Padova e a Verona il generale ha apprezzato lo sforzo organizzativo della regione e ha sottolineato i primati nel numero delle vaccinazioni somministrate.
Il discorso del generale Francesco Figliuolo
” Per il discorso di Pfizer e Moderna cioè i vaccini RNA allungare il tempo tra una dose e l’altra, e portarla a 42 giorni si è ancora nella curva di effetto del farmaco quindi cambia poco dai 21 ai 42.
Ma questo da la possibilità nella stessa unità di tempo, di poter somministrare la prima dose a qualche milione di persone in più. Se si da mezzo scudo a più persone meglio che darne uno interno a meno persone. Fatto salvo il fatto che nei 42 giorni la probabilità dell’effetto del vaccino è più o meno lo stesso.
Una volta messe al sicuro gli over 80, i fragili e gli over 65 si darà una sorta di via libera in maniera parallela e anche multipla cioè, andare in parallelo su tutte le classi e in maniera multipla aprendo ulteriori hub vaccinali. In Veneto ci sono 70 punti vaccinali e oggi le aziende sono in grado di metterne in campo altre 65.
Questo è ciò che si vuol fare ma sarà subordinato all’arrivo dei vaccini. Questi sono numeri importantissimi che fan si che la nostra popolazione abbia fiducia e che a breve le classi produttive possano rientrare a pieno ritmo e intercettare la ripresa economica che in questo momento è a livello europeo e mondiale.
In seguito dell’ordinanza numero 6 il nove di aprile c’è stato un incremento notevolissimo di tutte le regioni delle percentuali di over 80 e fragili a cui è stato somministrato il vaccino. Contestualmente c’è stato un calo netto repentino delle ospedalizzazioni, terapie intensive e decessi, questo è molto importante, son soddisfatto.
Il Veneto è il numero 1 per over 80, 70, e sui fragili è in cima alle classifiche e sulle percentuali di inoculazione rispetto alla distribuzione è sempre al disopra del 90%.”
Fabrizzio Curcio
Assieme a Figliuolo c’era anche il capo della protezione civile Fabrizzio Curcio che ha sottolineato l’importanza della grande mobilitazione dei volontari per il successo della campagna vaccinale nella regione.
“Fatemi fare un ringraziamento particolare al mondo del volontariato, mentre tutto ciò che per noi è comunque lavoro questo è stato reso possibile per la generosità di tante persone che si mettono a disposizione. Solo in Veneto sono state calcolate circa 215 mila giornate di lavoro, e solo in Veneto ci sono circa 600 operatori che rendono tutto questo possibile.
Lasciatemelo dire al fronte che il rischio nel paese non si ferma perchè solo in questo territorio ci son state più di 15 emergenze di livello regionale e alcune sono state anche classificate come stati di emergenza nazionale”. Queste le parole di Fabrizio Curcio Capo della protezione civile.
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