Cronaca

Bibione: la guardia costiera ferma peschereccio estero

La mattina del 3 giugno sul litorale di Bibione, la guardia costiera ferma un peschereccio estero a meno di 10 miglia dalla costa

Accadeva nelle prime ore del mattino di giovedì 03 giugno. Il Centro di Controllo Area Pesca (C.C.A.P.) della Direzione Marittima del Veneto riceveva la notizia della presenza, in acque territoriali italiane, di un peschereccio estero. Questo, intento in attività di pesca nelle acque antistanti il litorale di Bibione, si trovava a circa 9,5 miglia dalla costa.

L’intervento delle autorità  a Bibione

Veniva prontamente coordinata un’operazione per intercettare il peschereccio, inviando i dipendenti mezzi nautici GC B99 in forza all’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle e la motovedetta CP 601 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo. La Direzione Marittima di Trieste collaborava per autorizzare l’impiego della motovedetta CP 732 dell’Ufficio Locale Marittimo di Lignano.

Alle ore 09.00 circa, il battello pneumatico GC B99 comunicava di aver individuato ed affiancato l’unità da pesca. La stessa, lunga 8,75 metri, con 4 membri di equipaggio, stava pescando con reti da posta calate nelle acque territoriali italiane.

Il rientro a Caorle e il pattugliamento

Dopo aver identificato il peschereccio e contestato al comandante l’illecito rilevato, l’equipaggio del GC B99 intimava al mezzo di entrare in porto a Caorle. Recuperati gli attrezzi da pesca e rigettato in mare il pescato ancora in stato vitale, si sequestrava l’attrezzatura da pesca e il prodotto ittico già stoccato a bordo.

Le altre motovedette si impegnavano in un’azione di pattugliamento, per verificare che non vi fossero ulteriori pescherecci stranieri all’interno delle acque territoriali italiane.

La notizia di reato

In porto a Caorle, il personale dell’Ufficio circondariale marittimo, supportato dai colleghi del C.C.A.P., provvedeva al sequestro penale di 150 metri di rete e di circa 500 chilogrammi di prodotto ittico. Inoltre provvedeva alla redazione di comunicazione di notizia di reato, che potrà comportare l’irrogazione di un’ammenda pari a 4.000 euro.

Le attività di vigilanza svolte sotto il coordinamento del C.C.A.P. della Direzione Marittima del Veneto per tutelare il consumatore e proteggere la risorsa ittica nazionale proseguono senza soluzione di continuità.

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