Il Festival del Cinema di Venezia premia “L’Evénement”, il film di Audrey Diwan, con il Leone d’oro di Venezia 78. Tuttavia, il momento più emozionante è stato quello in cui Paolo Sorrentino ha ringraziato il pubblico e la giuria per il Leone d’argento – Gran premio speciale della giuria – per il suo ultimo film “E’stata la mano di Dio”.
Il regista napoletano, tra gioia e commozione, ha ricordato nel suo discorso tutte le persone delle sua vita che lo hanno portato questa vittoria, trattenendo a stento le lacrime.
“E’ stata la mano di Dio”
Nella Napoli degli anni ’80, la vita di un ragazzo viene segnata da due eventi che cambieranno del tutto la sua esistenza: un drammatico incidente e l’arrivo di Maradona a Napoli. Il racconto si intreccia con la vita stessa del regista che, attraverso la pellicola, decide di rivelare al pubblico la parte più intima di sé, dando vita al suo primo vero progetto autobiografico.
Il discorso tra gioia e lacrime
“Sono leggermente emozionato” ha confessato Sorrentino. Con gli occhi lucidi ha ringraziato la “moglie che mi sopporta da 20 anni”. Poi scherzando, ha continuato: “A chi mi dice ma perché fai un altro film con Toni Servillo, io dico: guardate dove sono arrivato facendo i film con Toni Servillo”.
Dopo le risate in sala per la battuta, sono arrivate le lacrime, l’emozione che il regista ha provato ringraziando il suo produttore Nicola Giuliano: “Devo ringraziare quelli che mi hanno accolto da ragazzo, Antonio Capuano e Umberto Contarello, ma soprattutto il mio primo produttore e il mio più caro amico Nicola Giuliano”.
Il ringraziamento a Maradona e al pubblico
Il regista, con la voce rotta dall’emozione, ha voluto parlare di “due scene che nel film non ci sono: un sogno che non ho fatto, un ometto di 1,60 metri su un campo di calcio che vi ringrazia, e che si chiama Maradona e che ci crediate o no questo è il più grande premio che voi possiate ottenere, che Maradona vi ringrazia.
E poi, nel giorno del funerale dei miei genitori il preside della mia scuola mandò solo una rappresentanza di quattro compagni di classe e non tutta la classe e io ci rimasi malissimo, però questo non ha più importanza perché oggi è venuta tutta la classe, che siete voi.”
La dichiarazione d’amore al cinema
Infine Sorrentino ha dedicato le sue parole al cinema: “Ho capito adesso dopo tanti anni che mi schernivo dicendo che il cinema non mi piaceva, che invece sono a mio agio nel mondo solo nel lasso di tempo tra quando dico azione e quando dico stop.
Per il resto del tempo sono a disagio. Tra sei mesi saprò cosa mi ha dato questo film. Condividere cose personali non è liberatorio o terapeutico, ma sto iniziando ad annoiarmi dei miei dolori, abbracciando una certa felicità”.