Luciano Ligabue è protagonista con Fabrizio Moro di un incontro da Stefano Mannucci, alla Festa del Cinema di Roma.
Luciano Ligabue sul red carpet: “Sogni di rock’n’roll” diventa un videoclip
In questa occasione, ha presentato il video diretto da Moro con Alessio De Leonardis per uno dei primi brani simbolo del cantante rock, “Sogni di rock’n roll”, uscito nel 1990. La canzone è rientrata nel progetto di IMAGinACTION Festival Internazionale del Videoclip. Attraverso la produzione di Raffaella Tommasi e Stefano Salvati, si voleva realizzare dei videoclip per canzoni iconiche che ancora non l’avevano.
Per il video di “Sogni di rock’n roll”, Fabrizio Moro spiega che “quando abbiamo detto si al progetto Alessio ed io eravamo ancora coinvolti nel mondo emotivo del film fatto insieme. C’è venuta in mente l’idea di una rapina… ma all’inizio avevo paura di parlarne con Luciano, infatti ho continuato a mandargli dei vocali”.
Luciano e l’astinenza da palco
Luciano Ligabue cerca di reggere all’astinenza da palco e progetta il concerto di Campovolo, purtroppo rimandato per il COVID-19. “Dovevamo festeggiare i miei 30 anni di carriera nel 2020, lo faremo il 4 giugno 2022. Sarà un anniversario un po’ balordo” ma “la festa sarà come dovrà essere”. Preoccuparsi “di ennesime ondate non fa che sfinirti, quello che vuoi sentirti dire da cittadino è di poter fare nel modo migliore questo benedetto concerto e non vedo l’ora”.
Lo stesso cantante afferma che si può raccontare “questo mestiere in tanti modi, ma c’è una sola vera concretizzazione, quando le parole sono cantate da te e da chi hai davanti, non c’è niente di più vero di quella esperienza. Se sei tossico di palco come sono io di palco vai in un’astinenza terribile”.
L’amicizia con il cantautore Fabrizio Moro
I due cantanti, come racconta Fabrizio Moro, si sono conosciuti a un matrimonio di un amico comune “e da allora tra noi navighiamo a vista”.
Il cantautore romano racconta che “Ho avuto a che fare con tante persone del mondo dello spettacolo e mi sono fatto pochissimi amici. Ho conosciuto artisti nati in pochi mesi senza una storia, senza una gavetta che inizialmente mi davano la mano in un certo modo o mi chiamavano come ospite ai concerti per vendere biglietti e dopo il successo mi ritrovo a parlare con i loro assistenti”.
Invece, “quando è arrivato Luciano sul set l’ho trovato un uomo di un’umiltà incredibile, disponibile con le persone”, e aggiunge Moro “ho avuto la sensazione che tutto quello che hai oggi te lo sei guadagnato veramente”.
L’ossessione per il cinema
Tra i temi dell’incontro anche “l’ossessione” che entrambi hanno per il cinema e il primo film di Moro e Leonardis, Ghiaccio. Il film “È la storia di due pugili e la cosa più bella è stata vedere i personaggi prendere vita. È un’esperienza che mi ha aperto un mondo. Siamo già drogati di palco, io lo sto diventando anche di questo”.
Luciano Ligabue sottolinea che queste sono “dipendenze sane. Io soffro meno la dipendenza da film, perché torno al cinema solo quando ho una storia che sento di non poter raccontare in altro modo”.
È sicuro che “di film non ne farò più”, poiché ricorda il musicista il primo giorno di riprese per il suo debutto alla regia e di come non fosse stato facile a dimostrarsi autorevole con la crew.