“Il ballo è servito”, il programma in onda su Radio Venezia con Sante lo chef della musica, vi propone il Risotto alla Vogherese, che si chiama così per il suo ingrediente caratteristico: il püvrón biänc äd Vugherä, cioè un peperone di forma cubica, in genere con quattro coste, dal colore verde chiarissimo, che in fase di maturazione avanzata vira al giallo con striature arancio.
Coltivato nella cittadina lombarda già all’inizio del ‘900, negli anni tra le due guerre, al culmine della produzione, divenne protagonista del mercato agricolo vogherese, ma negli anni ‘50 la coltivazione intensiva causò problemi alle piante e la produzione subì un drastico calo, fin quasi a esaurirsi. Dopo essere stato rivalutato dall’importante processo di recupero e rilancio della produzione, avviato dal locale Istituto Tecnico Agrario nel 2006, oggi è annoverato tra i prodotti De.C.O. (cioè Denominazione Comunale di Origine) vogheresi. Anche Slow Food si è interessata a questa coltura, che ha inserito in uno dei suoi progetti di salvaguardia della biodiversità, l’Arca del Gusto. Il tradizionale Risotto alla Vogherese si prepara in 45 minuti, per 4 persone servono:
- 1 litro brodo di carne
- 320 gr di riso Carnaroli
- 80 gr di burro
- 80 gr di Grana Padano Dop
- 2 peperoni di Voghera
- 1 scalogno
- vino bianco / sale e pepe
Il Risotto alla Vogherese con la ricetta tradizionale
Procedimento: rosolate lo scalogno tritato in una casseruola con una noce di burro, unite i peperoni (senza semi e filamenti) tagliati a losanghe e cuocete finché non si saranno ammorbiditi. Mettetene da parte una cucchiaiata per la decorazione e cominciate a tostare il riso nella stessa casseruola, sfumate con uno spruzzo di vino bianco e portatelo a cottura aggiungendo il brodo poco alla volta. Spegnete, regolate di sale e pepe, quindi mantecate con il burro rimasto e con il grana grattugiato, infine servitelo con i peperoni tenuti da parte e una bella macinata di pepe.