Alessandro Gassman tornerà in TV su Rai Uno con la nuova fiction “Un professore”, però a scuola era una vera “capra”. Per l’occasione è stato intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni.
Gassman interpreterà Dante, un docente di filosofia dotato di grande empatia con gli studenti.
Le sue parole: “A scuola ero pessimo. Non volevo andarci, avevo paura delle interrogazioni, per me era un luogo coercitivo e punitivo”. Frequentava un liceo classico. “Però poi visti i risultati scadenti, i miei mi hanno trasferito in una scuola internazionale dove ho smesso definitivamente di studiare e ho preso un diploma di quelli un po’ ‘farlocchi’. Sono stato sospeso, rimandato e bocciato. Poi frequentavo poco, non ci andavo proprio a scuola. Le note fioccavano, però a parlare con i professori ci andava più mia madre, perché papà era spesso fuori. Ma io ero molto bravo a camuffare i voti: da 3 a 8, poi c’è il 4 che diventa un 7 con la zampetta… E la spiegazione ‘il prof scrive strano!’. Il 2 diventava un 5 ++. Ho passato la mia infanzia a fare questo!”, ha continuato Gassman.
Il ricordo della Prima Comunione di Alessandro Gassman
“Il giorno della Prima Comunione alle elementari, che facevo in una scuola di preti. La mattina mi misero un vestito di flanella grigio che pizzicava: sudavo, mi grattavo…era una tortura. Poi il pomeriggio feci la prima comunione nella chiesa della scuola, e la sera mi venne il morbillo. Come vede, ho solo ricordi brutti”.
Il ricordo piacevole di Alessandro Gassman
“Sempre alle elementari avevamo il professor Tesauro che insegnava Italiano, era calabrese e aveva una fortissima inflessione. Era un uomo dall’aspetto terrificante, con due occhi neri enormi, metteva proprio paura e invece era una persona gentile. È stato uno dei pochi con cui sono andato d’accordo nella mia vita, forse l’unico a cui non ho raccontato bugie”.
Le materie preferite
“Arte, storia e geografia. Ero invece terrorizzato dal greco e dal latino. La matematica era uno spazio oscuro, che ho rinunciato a capire. Sono arrivato alle divisioni, poi mi sono fermato. La cosa strana è che poi ho scoperto di avere una mente matematica, erano i professori ad avere un approccio sbagliato con me. Mi interesso di cambiamenti climatici e di ecosostenibilità, mi appassiona conoscere i luoghi, le culture dei posti. Oggi sono concentrato sul tema della difesa del pianeta e del surriscaldamento globale”.