Un altro incidente mortale sul tratto San Donà-Cessalto che gronda sangue da anni. L’incidente sembra la fotocopia di quello accaduto soltanto ieri, mercoledì 10 novembre.
La dinamica dell’incidente mortale sul tratto San Donà-Cessalto
Il conducente di un furgone ha tamponato un tir. È accaduto poco dopo le 14:30 tra Meolo e San Donà di Piave. Il veicolo è di una ditta Trivignano Udinese, quello di ieri di un’azienda agricola, sempre di Udine, ma la dinamica è sempre la stessa. In quel punto scompare la terza corsia. Il traffico trova il collo di bottiglia e si deve incuneare in due carreggiate in entrambi i sensi di marcia: da Venezia a Trieste, e viceversa. Chi si distrae rischia di vedere la morte in faccia e per ben 17 volte dall’inizio dell’anno, la morta non si è limitata a farsi vedere.
Il 19 ottobre scorso, ad esempio, c’è stato un altro conducente di un furgone, che ha preso la vita contro un tir, fermo sulla piazzola di sosta. È accaduto a notte fonda, verso le 4, forse un colpo di sonno.
Le vittime vengono spezzate sul tratto che da Roncade arriva a Palmanova e Villes, passando per San Donà di Piave, Cessalto, San Stino e Latisana.
Sono i rallentamenti improvvisi la causa delle strade, che si intrecciano con l’uso dei tablet e dei telefonini o la stanchezza. Poi c’è la ripresa del traffico dei tir dai paesi dell’est. Si calcola che ne sono passati 60.000 a settembre in quel tratto. la concessione di Autovie, società che gestisce i 234 Km di autostrada tra la Tangenziale di Mestre e il Friuli, è scaduta a marzo 2017 ed è nata Società Autostrade Alto Adriatico.
In questo momento c’è una sorta di interregno anche se Autovie chiede una proroga per finire la terza corsia. Ogni giorno, lungo l’autostrada, si aggiunge una croce.