Decapitata stamane con 39 arresti l’organizzazione criminale che, nel solco del clima di paura creato dalla Mala del Brenta; aveva ripristinato a partire dal 2015 il controllo del trasporto turistico lagunare con estorsioni per l’uso degli attracchi dell’Isola del Tronchetto. Le quali raggiungevano anche 6000 euro mensili.
I Carabinieri del ROS, coordinati dall’antimafia veneziana, nel corso dell’indagine hanno inoltre scoperto che la banda si occupava anche di traffico di stupefacenti. Molti si erano dedicati a rapine con l’uso di armi da fuoco in abitazioni e aziende.
La Mala del Brenta e gli ex collaboratori di Felice Maniero
Si tratta di un mondo che sembrava sgominato. Composto di vecchi pregiudicati liberati progressivamente dopo lunghe detenzioni dovute alle condanne originate dalle accuse del pentito, ex boss, Felice Maniero e di nuove leve reclutate soprattutto dalla cosiddetta “Frangia dei Mestrini”.
I vertici dell’organizzazione non si sono lasciati mancare nulla, al punto che per consolidare il potere riacquistato hanno punito collaboratori di giustizia ritenuti responsabili delle loro incarcerazioni, o criminali con i quali erano in concorrenza.
Gli ex collaboratori di Felice Maniero insomma, anche se più vecchi non si sono rivelati meno pericolosi. E anzi hanno aggiunto tra le loro fila una decina di donne incaricandole del riciclaggio del denaro sporco. La parte più viva si è materializzata nel 2018 e 2019, e tutto è stato documentato dagli investigatori con intercettazioni e video realizzati durante osservazioni e pedinamenti.
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