L’addio tra Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi arrivato dopo 10 anni e continua a fare rumore. Ad alimentare la cosa ci pensa il commento del giornalista che li ha fatti conoscere, Vittorio Feltri. Era stato il direttore di ‘Libero’ a fare da Cupido alla coppia, mentre era a cena con l’imprenditore 38enne nel ristorante della sua famiglia, Trussardi alla Scala. “Ignoro le motivazioni, tuttavia non mi è oscuro cosa succede…”, confessa.
La separazione inaspettata tra Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi
“E’più difficile tenere in piedi un matrimonio che un patrimonio. Non a caso i ricchi, anche durante la pandemia, sono diventati ricchissimi, mentre i poveri hanno litigato in famiglia e sono diventati poverissimi. Tuttavia ci sono delle eccezioni. Tomaso Trussardi e Michelle Hunziker, che non si possono definire indigenti, dopo dieci anni di matrimonio apparentemente da favola si sono separati. La notizia ha suscitato scalpore, poiché la coppia risultava bene assortita. Non vi era anima che avrebbe potuto immaginare che l’idillio si sarebbe spaccato irrimediabilmente. E invece i due ora sono alle carte bollate”, asserisce Feltri.
L’incontro tra Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi
“Quali siano i motivi degli attriti nessuno lo sa, neppure io che ho considerato Tomaso una specie di figlio, e ho cercato in tutti i modi di indirizzarlo. Era un ragazzo fragile e, per dargli una mano, gli affidai la rubrica delle automobili su Libero, che lui devo riconoscere sviluppava molto bene. Una sera ero a cena con Tom nel suo ristorante in Piazza della Scala, quando un cameriere mi informò che Michelle, con una amica, si era accomodata al piano superiore. A quel punto decisi di salire a salutarla, in quanto la conoscevo da tempo, e mi accompagnò il mio commensale. Lo presentai alla signora di Striscia la Notizia, e brigai affinché i due si scambiassero i numeri del telefonino”.
Continua il suo commento Vittorio Feltri, direttore di Libero: “Quel che accadde in seguito è noto. Di lì a poco tempo si sposarono e io fui il loro testimone di nozze a Bergamo, nel Palazzo cosiddetto di Giustizia. I coniugi avviarono una unione perfetta, fatta di reciproco sostegno. Ebbero due bambine dolcissime, e sembrava che il matrimonio fosse inossidabile. Ma nella vita avvengono cose strane, cosicché ora siamo qui a commentare la rottura di un sodalizio che pareva saldissimo”.
Il commento di Vittorio Feltri sulla separazione
“Ignoro le motivazioni pure perché Tomaso ormai lo incrocio raramente, e non ho raccolto le sue confidenze. Tuttavia non mi è oscuro cosa succede non raramente a marito e moglie. La convivenza è dura da tollerare. C’è un momento in cui lei o lui non ne può più di avere accanto una persona che sbadiglia o si soffia il naso. Segnali piccoli eppure decisivi: al sentimento è subentrata l’insofferenza. E tutto va a rotoli. Sposarsi significa sopportarsi, se ciò non è possibile conviene dirsi addio per evitare guai maggiori”.
La conclusione per Vittorio, che tanto amava la coppia è ovvia: “Michelle e Tomaso sono arrivati al traguardo, nessuno dei due però ha vinto la gara. Gli sposi che si dividono perdono insieme la partita”.
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