Il dibattito sulla destinazione delle officine del ferro dell’Arsenale, ora del Comune, ma ancora per poco secondo una convenzione in discussione si arricchisce in queste ore di molti interventi. Ieri abbiamo ospitato la portavoce della maggioranza Debora Onisto e oggi il giornalista Maurizio Crovato che chiede almeno l’apertura alla città della porta di terra.
Il commento di Maurizio Crovato
“Grazie a TeleVenezia per questa opportunità che mi da per parlare dell’Arsenale. Ho lanciato questa proposta di aprire almeno la porta principale del complesso arsenalizio che è la Porta Dei Leoni perchè è chiusa. Da questo segno, questo segnale pessimo che l’Arsenale dovrebbe appartenere al 100% ai veneziani, appartenere ai cittadini ed è un luogo ancora precluso” ha detto Maurizio Crovato
La storia dell’Arsenale
“Mi viene da sorridere perchè solo quarant’anni fa un grandissimo architetto, ancora vivo, ho parlato con lui, Paolo Portoghesi di novant’anni. Come direttore della Biennale nel 1980 propose quella bellissima mostra, si chiamava ‘Strada nuovissima alle corderie dell’Arsenale’ e fu addirittura il manifesto dell’architettura del Post moderno del novecento nel mondo. Così tanto per dire. Cosa disse Paolo Portoghesi all’epoca, era cinquantenne: ‘Da questo momento l’Arsenale è tornato ai cittadini appartiene alla città grazie alla Biennale’.
Si son passati solo quarantadue anni, c’è stata una convenzione dieci anni fa che dava tutto il complesso arsenalizio al Comune di Venezia. Oggi si legge questa nuova convezione tra Ministero della Difesa e Ministero della Cultura, che il comune deve chiedere, per le galeazze, per i quindici giorni alla Darsena Grande. Il comune di Venezia non deve chiedere niente, è lui il padrone.”
La Biennale
Allora vogliamoci bene tutti quanti, Marina militare, Biennale che guai se non ci fosse la Biennale a Venezia, io la identifico tout court con il comune di Venezia. Perchè porta cultura, porta bella gente e apre le porte all’Arsenale. La prima volta addirittura con le dragiante con Paolo Portoghesi venne un po’ alla volta, occupato molto spazio. La Biennale ben venga perchè è l’istituzione, al mondo, che ci qualifica oggi come oggi, di più.
Ecco perchè aprire l’Arsenale
“Ebbene, questa proposta di aprire l’Arsenale perchè? Perchè il luogo non può essere precluso. Quando c’erano gli arsenalotti, fino agli anni cinquanta, lavoravano cinquemila persone, chi in famiglia non aveva uno che lavorava in Arsenale. Per cui era comunque aperto. Poi nel 1979 la Marina militare ha abbandonato di fatto il complesso dell’Arsenale come luogo strategico. Non era più comando della Marina militare dell’alto Adriatico ma era stato trasferito ad Ancona.
Per cui queste esigenze strategiche militari, segreti militari, oggi come oggi non esistono più. L’Arsenale, diamo questo buon segno, apriamolo alla città. Almeno facciamo dalla porta principale che si possa entrare e uscire magari verso l’Arsenale Vecchio poi passeggiare per le Tese e poi magari uscire dalle porte delle Corderie. Questa riapertura all’Arsenale, secondo me, è un segno di buona volontà e credo che, la Marina con la tradizione democratica di grande lungimiranza che ha sempre avuto lo possa fare”.