Geniale, enigmatica e stravagante. A 80 anni le fu conferita la cittadinanza onoraria e fu acclamata come “l’ultima dogaressa di Venezia”. È questo il titolo con cui Peggy Guggenheim passò alla storia di una città che ha più di 1600 anni di vita.
Peggy Guggenheim e il vizio dell’arte
Il commercio dell’arte era la sua vocazione ma non gradiva essere definita collezionista.
“No no io sono un museo. È una cosa completamente diversa: è cultura, una faccenda che serve agli altri” precisava Peggy Guggenheim.
Diceva che l’arte era il suo vizio. Con la stessa disinvoltura con cui riusciva a cogliere l’ingegno di grandi artisti come Kandinskji, Duchamp e Picasso, sfoggiava con fierezza i suoi occhiali a farfalla. Occhiali che diventarono il simbolo della sua personalità eccentrica. Sffoggiava, inoltre, la sua fila di cagnolini, tutti di razza Terrier Lhasa Apsos.
Peggy Guggenheim nacque a New York il 26 agosto 1898 da una famiglia ebrea originaria della Svizzera. É figlia di Benjamin Guggenheim, la cui famiglia aveva costruito una fortuna in campo minerario e nell’industria dell’acciaio e di Florette Seligman, figlia di una delle più importanti famiglie di banchieri americani. Peggy, però, consapevole della sua inclinazione artistica decise di seguire una strada totalmente diversa. Dedicò tutta la sua vita all’arte e alla sua ricerca.
Donna forte, decisa, sicura di sé, Peggy Guggenheim si fece strada nel mondo artistico con le sue stesse mani. Divenne collezionista, mecenate ed esponente della vita mondana internazionale in una quotidianità ricca di quadri, mariti, amici e amanti.
Tutto, però, iniziò con un lavoro da contabile presso la libreria Sunwise Turn di suo cugino che vedeva, tra i suoi frequentatori, moltissimi intellettuali, artisti e scrittori dell’epoca. Fu proprio questo piccolo negozio pieno di vecchi libri e personaggi creativi pronti a delineare i nuovi movimenti artistici e intellettuali della storia moderna, a spianare la strada di Peggy verso quello che sarebbe diventato il suo destino.
Laurence Vail
Un giorno, proprio in questo luogo, quella ragazza ancora in cerca del suo posto nel mondo conobbe uno squattrinato pittore del movimento dadaista, Laurence Vail, un uomo che le avrebbe cambiato la vita per sempre. I due, infatti, si innamorarono, si sposarono a Parigi nel 1922 ed ebbero due figli: Sindbad e Pegeen, quest’ultima di grande predisposizione artistica, proprio come sua madre.
Guggenheim Jeune e la Art of This Century a New York
Peggy Guggenheim è una donna la cui tempra forte e creativa la portò presto a realizzare i suoi sogni e aprire la sua prima galleria, Guggenheim Jeune, a Londra nel 1938 e, successivamente, nel 1942, la Art of This Century a New York.
Nel 1942 la sua collezione di opere d’arte cominciò a crescere sempre di più. All’epoca, Peggy, possedeva già opere di artisti del calibro di Giorgio De Chirico, Paul Klee, Jean Arp, Marcel Duchamp, Alberto Giacometti, Joan Mirò. Nello stesso periodo, colse il potenziale di Jackson Pollock finanziando il suo lavoro, dedicandogli alcune personali in galleria e organizzando mostre a livello internazionale. Mostre che la portarono a presentare un suo padiglione alla Biennale di Venezia del 1948.
Palazzo Venier dei Leoni
Follemente innamorata di Venezia, città dove l’arte è parte stessa della sua essenza, Peggy Guggenheim comprò Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande e andò ad abitarci. Nasce così non solo la grande storia d’amore tra la donna e la città di Venezia ma anche uno fra i più importanti musei italiani di arte europea e americana d’avanguardia del ‘900 con opere che vanno dal Cubismo al Surrealismo, fino a passare all’Espressionismo astratto.
Palazzo Venier dei Leoni, con la sua atipica struttura a un piano che si differenzia da tutti i palazzi veneziani, è quell’ambiente non convenzionale perfetto per un personaggio come Peggy, al quale sembrava essere, da sempre, destinato.
La Collezione Peggy Guggenheim
La sua dimora divenne in pochissimo tempo scenario di feste, spettacoli e incontri tra intellettuali. Inoltre, la mecenate ebbe l’intuizione di permettere a un pubblico di accedere al palazzo per poter ammirare la sua collezione d’arte anticipando, così, quello che sarebbe diventato, dopo la sua morte, la Collezione Peggy Guggenheim che conosciamo oggi.
Peggy Guggenheim cittadina onoraria
“Se c’è una cosa che può rivaleggiare con Venezia per bellezza è solo il suo riflesso al tramonto nel Canal Grande”, ed è proprio in queste sue parole che si cela tutto l’amore di Peggy per Venezia, dove venne nominata, inoltre, cittadina onoraria nel 1962 e dove fu seppellita, dopo la sua morte, proprio nel giardino della sua amata dimora.
Peggy Guggenheim è una donna che con la sua vita fuori dall’ordinario ha lasciato alle generazioni future non solo una importantissima collezione d’arte, conservata in quello che oggi è uno dei musei più prestigiosi della città lagunare, ma anche una testimonianza di coraggio scegliendo sempre di fare della sua vita ciò che desiderava e creandosi, da sola, il futuro che aveva sempre sognato di avere.