“A profitto specie di giovani artisti ai quali è spesso interdetto l’ingresso nelle grandi mostre”. Così scriveva nel suo testamento la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, ultima discendente della nobile famiglia dei Bevilacqua di Verona. Promotrice, inoltre, dell’impresa garibaldina durante il Risorgimento italiano.
Palazzo di Ca’ Pesaro
Nel 1898 decise di lasciare al Comune di Venezia il palazzo di Ca’ Pesaro per dare ospitalità e visibilità ai giovani artisti. Una donna che ha lasciato il segno nella storia per la sua generosità e lungimiranza, che ha amato Venezia a tal punto da farne la sua città e che ha precorso i tempi nel campo della valorizzazione del lavoro degli artisti esordienti.
Quella di Felicita Bevilacqua La Masa è una vita intensa, libera dagli schemi del tempo e strettamente legata alla storia dell’Unità d’Italia, oltre che al mecenatismo di fine Ottocento.
Nata nel 1822 in una famiglia dai forti ideali patriottici, partecipa giovanissima ai primi moti indipendentisti a Brescia, osando un’iniziativa che per l’epoca può essere considerata temeraria. Nel 1848 assiste a Valeggio sul Mincio, finanziando e partecipando personalmente all’allestimento di un ospedale militare da campo, i 400 giovani patrioti pisani e senesi feriti in battaglia. Nel 1860, invece, Felicita segue il marito Giuseppe La Masa, patriota siciliano divenuto generale garibaldino, contribuendo finanziariamente in larga misura alla spedizione dei Mille.
Felicita Bevilacqua La Masa: il valore degli artisti esordienti
Una volta raggiunto l’obiettivo dell’Unità nazionale, la duchessa si ritira a Venezia, più precisamente a Ca’ Pesaro. Qui si dedica al sostegno dei giovani artisti, futuri talenti delle arti figurative. La sua è una partecipazione sentita al panorama dell’arte veneziana, come testimoniato dalle sue ultime volontà che, abbracciando problematiche davvero all’avanguardia per l’epoca, dimostrano una particolare sensibilità verso le condizioni sempre più difficili degli artisti del suo tempo, ma soprattutto verso le condizioni precarie dei giovani studenti di belle arti, esclusi dai riflettori delle grandi esposizioni.
Fondazione Bevilacqua La Masa
Nel febbraio del 1898 la duchessa lascia quindi in eredità il palazzo di Ca’ Pesaro al Comune di Venezia, con l’intento di promuovere lo sviluppo dell’arte nella città lagunare creando una sorta di “officina” artistica. E ancora oggi, a distanza di più di cento anni, la Fondazione Bevilacqua La Masa, orgoglio dei cittadini veneziani e fulcro della vitalità artistica, continua a promuovere, aiutare e formare, con gli strumenti e il supporto adeguati, i giovani artisti, rimanendo sempre fedele alla sua missione.