Massimo Rugge: per ora nessuna relazione causa effetto tra tumori e le sostanze tossiche, ma Il Registro dei Tumori del Veneto continuerà a monitorare la situazione.
Le sostanze tossiche, che sono state scaricate per 30 anni senza controlli dalla fabbrica Miteni di Trissino, hanno inquinato le falde acquifere e il sangue dei cittadini. Si tratta di sostanze perfluoroalchiliche, utilizzate per produrre le pentole antiaderenti, la carta da forno e il Gorotex degli indumenti. Massimo Rugge, Direttore Scientifico del Registro Tumori Veneto, afferma che nessuna evidenza è stata prodotta che colleghi direttamente le patologie tumorali che potenzialmente potrebbero essere causate dalle perfluoroalchiliche, alle sostanze inquinanti stesse. Queste sono state trovate nel sangue di circa metà dei cittadini su cui sono state fatte le analisi nei Comuni di Montecchio Maggiore, Lonigo, Brendola, Creazzo, Altavilla, Sovizzo, Sarego, Mozzecane, Dueville, Carmignano, Fontaniva, Loreggia, Resana, Treviso. Negli ultimi anni la notizia di agenti inquinanti crea sempre ansia oncologica, afferma Rugge, e purtroppo sembra davvero non sia possibile fidarsi di nulla, nemmeno dell’acqua.
Il monitoraggio con test su specifici tipi di tumore non ha evidenziato una relazione di causa effetto, ma il risultato non soddisfa il Registro Tumori Veneto: Rugge spiega che saranno utilizzati dei mezzi a loro disposizione per continuare a monitorare e ad analizzare la situazione per ottenere delle risposte più rapide e solide. Non saranno tenuti sotto controllo solamente i tumori marcati che provocherebbe la sostanza, ma la patologia oncologica in generale in tutta l’area in questione.