Trovati due laboratori tessili della Marca Trevigiana, ospitati nei garage e nelle cantine di due palazzine a Zero Branco e Quinto.
Le condizioni dei laboratori tessili
I locali, estesi ciascuno circa 200 mq, erano privi di aerazione, di uscite di sicurezza. Presentavano inoltre estintori privi di manutenzione, impianti elettrici non a norma e fili pendolanti proprio sulle postazioni di lavoratori. Non erano rispettate neanche le più elementari misure igienico-sanitarie.
L’intervento della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza ha sequestrato 35 macchinari per la lavorazione di capi d’abbigliamento e un’area di 50 mq adiacente a uno dei laboratori, dov’erano depositati 300 kg di rifiuti, scarti tessili smaltiti illecitamente.
Il piano per la tutela dei lavoratori e dell’ambiente
Le Fiamme Gialle hanno denunciato i cittadini stranieri, due amministratori dei laboratori tessili. Per uno di loro è scattata anche la denuncia per il reato di combustione illecita di rifiuti.
Una norma approvata in seguito a quanto scoperto nella tristemente nota Terra dei Fuochi tra Caserta e Napoli, costellata di discariche abusive e afflitta dall’innesco di numerosi roghi da rifiuti.
L’operazione dei finanzieri si inserisce in un piano perseguito dal corpo per combattere la concorrenza sleale, tutelare la salute dei lavoratori e l’ambiente.
È dagli anni 60 che nel nordest non si rispetta l’ orario di lavoro si fanno straordinari in nero. Datori di lavoro che evadono l’Iva il fisco fanno fare le pulizie aziendali ai dipendenti. Altri mandano gli operai a casa loro fare i giardini o pulizie di casa durante l’orario di lavoro. E gli operai ci vanno orgogliosi sentendosi realizzati non schiavizzati. Approfittano dei dipendenti che hanno affitto o mutuo da pagare per sfruttarli grazie non aiutarli economicamente. Quando ci sono piccoli incidenti nel lavoro danno la buttarla o un mese di ferie per evitare noie con la legge. È così che si è arricchito il nordest grazie anche a operai e cittadini polentoni che nel 2022 chiamano il datore di lavoro “paron” come ai tempi della monarchia e della filanda