La mobilità veneziana

L’efficienza del servizio tranviario sul territorio

Servizio tranviario: come funziona, quali sono i suoi nodi nevralgici e cosa ne pensa l’utenza.

La rete del trasporto pubblico di terraferma gestita da Actv si è arricchita dal 2015 di due linee di tram, T1 e T2, in aggiunta alle 60 linee urbane e alle 40 extraurbane servite da autobus. Il tram che collega Favaro a Mestre percorre 390 mila chilometri l’anno. Da settembre 2014 il servizio tranviario arriva a Marghera e da settembre 2015 raggiunge Venezia, percorrendo 1 milione e 360 mila chilometri l’anno. La linea T1 collega Monte Celo con Venezia, con un tram ogni 10 minuti nei giorni feriali e ogni 15 nei festivi, percorrendo 13.5 Km serviti da 23 fermate. La linea T2 va da Mestre centro a Marghera con la stessa periodicità di T1, percorrendo 5.38 Km con 14 fermate. L’inserimento del tram è stata una rivoluzione per la viabilità e ha comportato un cambio di abitudini nell’utenza con l’introduzione dello scambio tra bus e tram. Lo snodo di Piazzale Cialdini, denominato Mestre Centro, è il vero punto nevralgico della riorganizzazione e è l’hub di scambio tra le due direttrici e tra tram e autobus. Elio Zaggia, Direttore automobilistico Actv, ci spiega che Piazzale Cialdini è il nodo di interscambio tra tram e servizio extraurbano e urbano svolto dagli autobus ed è il punto di scambio per raggiungere Noale, Preganziol, Scorzè e Spinea, perciò è il luogo da cui si possono raggiungere agevolmente le periferie. Inoltre si può raggiungere Venezia ogni 5 minuti perché un tram parte da Piazzale Roma ogni 10 minuti e anche l’autobus 4L parte ogni 10 minuti. Zaggia sottolinea che il tram è un mezzo confortevole, ha molti più posti rispetto a un autobus (può trasportare oltre 250 persone contro le 100 di un autobus) e offre una miglior qualità del viaggio. Il tram, inoltre, è molto semplice da utilizzare perché ha l’entrata a raso, ideale per anziani e disabili, effettua tutte le fermate obbligatoriamente e le porte sono indifferentemente per salita e discesa. Ha ampie vetrate, c’è un grande comfort di bordo perché elimina gli scossoni tipici degli autobus, ha una frenatura efficiente grazie alle gomma e supera agevolmente pendenze elevate come quella del Cavalcavia di San Giuliano. Gli utenti trovano il tram un mezzo confortevole e funzionale, comodo e spazioso, del quale sono abbastanza soddisfatti. Alcuni “rimproveri” che gli utenti muovono al tram sono che da Favaro non passa più per la stazione e per Marghera, che corre su corsia stradale e non su corsia riservata con tutti gli inconvenienti che ne conseguono e che qualcuno trova sconveniente dover scendere per cambiare mezzo. L’introduzione della rete tranviaria nel Comune di Venezia ha presentato difficoltà a causa della struttura della città: per collegare Mestre con Marghera, divise dalla rete ferroviaria, si è dovuto creare un sottopasso nei pressi della stazione di Mestre, con notevoli opere di scavo. Per permettere al tram di raggiungere Venezia è stata riorganizzata la viabilità del nodo di San Giuliano e il cavalcavia è stato ristrutturato.

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