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Edgardo Contato: problematica dell’assistenza primaria

"La cosa principale sarebbe far prevenzione e la pandemia ce l'ha insegnato", queste sono le parole del Dr. Edgardo Contato

Il conduttore Alfredo Aiello, rivolgendosi al Dr. Edgardo Contato, parla della problematica dell’assistenza primaria.

Cita alcuni dati rilevati in Veneto, dai quali emerge il possesso della regione di:

  • 76 gruppi di medicina integrata
  • 638 medici impegnati nei gruppi
  • 900mila pazienti coinvolti

Quindi chiede se il problema principale non sia quello di ottenere una diagnosi, più che una cura. E se possa essere questo il tema che aiuta a risolvere la pressione nel pronto soccorso

Edgardo Contato, Direttore Generale Ulss 3 Serenissima

“Correggerei un pochino il tiro. La cosa principale sarebbe far prevenzione e la pandemia ce l’ha insegnato. Perchè il vaccino è stato uno degli strumenti più importanti, messi a disposizione della collettività, che ha consentito la ripresa.

Venezia, quando sono arrivato io, è stato un trauma: perchè vedere Piazza San Marco vuota, senza piccioni, per una città che fa relazioni, come Venezia. Oltre 100mila presenze al giorno. Direi un disastro.

Oggi siamo ritornati lì, alle 100mila persone che passeggiano e guardano le bellezze di questa città, proprio perchè c’è stato il vaccino. Noi ci siamo impegnati tutti, e ringrazio tutti coloro compresi anche i Mass Media che ci hanno aiutati in questa vicenda. Sono stati fondamentali.

La prevenzione è un atto importantissimo che parte appunto dai medici di medicina generale. I medici sono stati con noi sulle vaccinazioni, ma c’erano già da tempo: con la vaccinazione anti-influenzale, con l’anti pneumococcica. I pediatri di libera scelta che hanno portato avanti le vaccinazioni pediatriche.

È quello: la prevenzione e la diagnosi precoce che fanno la differenza. A mio avviso, proprio per riuscire a cogliere il beneficio di un sistema sanitario funzionale come il nostro.  L’adesione agli screening, come sostengono anche i medici di medicina generale, che sono estremamente di supporto, nel momento in cui dobbiamo affrontare tematiche come: lo screening per i tumori femminili oppure per il tumore del colon-retto. Questo è il primo punto di aggancio con la medicina del territorio. In questo modo i medici di medicina generale sono strategici collocati lì. Che siano in forma associativa o no.

Le forme associative danno un valore aggiunto a tutto l’insieme. Consentono di lavorare proprio, in termini preventivi, ed in maniera propositiva per quei pazienti che hanno problematiche o sono potenzialmente a rischio; con la medicina d’iniziativa proprio per riuscire ad arrivare prima che la malattia esprima le massime conseguenze.

Con il diabete, che è stato uno dei primi ambiti in cui la sanità si è legata: ospedale-territorio con i medici di medicina generale. Ha assunto un’esperienza tale per cui il paziente diabetico, ed è una malattia molto importante per la nostra popolazione. Il 13% della popolazione è a rischio su questa malattia. La sinergia con i medici di medicina generale ci ha consentito di gestire questa malattia; che ha un alto impatto sociale, in maniera ordinaria. Così altre malattie.

La gestione dei pazienti scoagulati, è un qualcosa che è assolutamente importante da gestire assieme.

L’accordo con i pediatrici

Il conduttore interviene parlando di un accordo effettuato tra Ulss 3 e medici pediatrici di prima scelta. Chiede al Dr. Edgardo Contato quale sia il fine.

“È finalizzato alla presa in carico del bambino, in maniera corretta, coerente. E mettere a frutto il patrimonio di conoscenze che hanno i medici pediatri, che hanno una loro dispersione sul territorio, e proprio per riuscire a tenere a casa il più possibile i bambini, senza dover ricorrere al pronto soccorso. Questa è una di quelle azioni che stiamo portando avanti insieme. Anche con i medici di medicina generale, proprio per questo.

Con i medici di questo territorio abbiamo stretto dei patti. Anche per questo triennio abbiamo un patto per lavorare assieme; dove pone al centro il cittadino e soprattutto la gestione delle cronicità nella popolazione anziana” ha concluso Edgardo Contato.

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