“Mai cullarsi sugli allori”, “datemi una bici e farò fortuna”, sono alcune delle frasi che Leonardo Del Vecchio ha pronunciato nel corso dei suoi 87 anni, in cui, partito da garzone ha scalato la finanza internazionale: diventando l’artefice della riscossa del Veneto, come lo ha definito Luca Zaia.
La sua vita si è spenta stamane al San Raffaele di Milano, dove era ricoverato. Dopo aver portato Agordo, come ha detto Mario Draghi, al centro del mondo.
Azionista, tra l’altro, di Mediobanca, Generali e Covivio. La sua ricchezza, attraverso l’holding di famiglia Delfin, quest’anno è stata valutata dalla rivista Forbes in circa 25 miliardi di euro.
In realtà, nell’intervista che ha lasciato nel sito della Luxottica, la sua creatura, lui racconta che a spingerlo a fare l’imprenditore non è stata la voglia di arricchire o di creare qualcosa, ma la pausa di dipendere dalla volontà di una sola persona.
Il committente prima, quando produceva pezzi e il distributore dopo, quando costruiva interamente gli occhiali.
Leonardo Del Vecchio, fondatore Luxottica
“Tutto è partito dalla mia paura di avere un futuro condizionato da altri. Quando è partita Luxottica e io ho cominciato a vendere direttamente ai grossisti e ai distributori dei vari paesi, ho sempre avuto grossi problemi nei rapporti con i distributori. Perchè pagavano quando volevano loro o ordinavano quando volevano loro. Mi ricordo che un anno, un nostro importatore americano è venuto in novembre come sempre per preparare la stagione successiva da sole. E mi ordinò meno occhiali dell’anno precedente, del solito. E quindi io quelle notti lì non ho più dormito. Ho detto – qua cosa succede se qualche altro mi fa questo scherzo qua. Ho cominciato a pensare che anche il distributore a me non andava più bene”.
Poi è affiorata l’altra paura: quella della successione e del destino dei suoi dipendenti
“Anche dopo di me, sicuramente, ci sarà chi farà andar bene l’azienda. La cosa che più mi preoccupa, è che non succeda che un domani capiti una crisi, una cosa così. Da dover vedere i miei dipendenti, che sono stati una leva importante per la crescita di Luxottica, avere dei problemi” ha dichiarato l’imprenditore fondatore di Luxottica.
Ed è nata Essilor Luxottica, operazione che ha portato il gruppo, nel 2021, anno del covid, a chiudere il bilancio con un utile oltre 2 miliardi e 260 milioni.
Moltissime le manifestazioni di cordoglio e di grande ammirazione. Ha dimostrato che se un’impresa cresce con il territorio, il territorio cresce con l’impresa. Lo ha detto l’assessore all’ambiente e alla protezione civile del Veneto Gianpaolo Bottacin.
Elena Donazzan, Assessore Regionale al Lavoro
“Ha avuto la visione che i propri dipendenti sono tanto più motivati quanto sentono di appartenere all’azienda per cui lavorano. Con lui è nata una nuova forma di welfare aziendale”.
Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia
“Grazie della città di Venezia per il finanziamento del restauro del Ponte dell’Accademia, che è stato riaperto nel settembre del 2018, dopo un costoso lavoro manutentivo. Un contributo sostanzioso per il quale non chiese nulla in cambio”.
Accolto a Milano nell’orfanotrofio dei Martinitt, Leonardo Del Vecchio non ha mai dimenticato le sue origini, facendo sempre attenzione al sociale e alla lunga sarà forse più ricordato per questo suo atto di generosità. Lui invece aveva un unico rimpianto. “L’unico rimpianto che ho è quando vedo qualcuno che passa per strada che ha su un occhiale che non è nostro. L’unico rimpianto è che vorrei mettergli su un nostro occhiale”.