In questa settimana puntata di “Venezia Città Stato” condotta da Alfredo Aiello, si parlerà di temi del lavoro, di sviluppo occupazionale nel Veneto e a Venezia con l’ospite Tiziana Basso, segretaria generale del CGIL del Veneto.
Sviluppo occupazionale
L’andamento degli occupati nel veneto nei primi 5 mesi del 2020, 2021, 2022. Nel settore industriale ci sono stati più di 180 mila assunzioni. 157 mila persone che hanno cessato di lavorare, con un saldo attivo di oltre 23 mila addetti. Come valuta questi dati e come considera, per il sindacato, gli effetti di questo sviluppo occupazionale abbastanza significativo?
Tiziana Basso, segretaria CGIL Regione Veneto
“Abbiamo avuto dopo la pandemia, che ha ridotto i saldi e l’occupazione, un rimbalzo. Partito alla fine del 2021 e che prosegue. Questo dato è dovuto un po’ alla ripresa, dettata da un blocco. Che ha caratterizzato la nostra regione durante la pandemia. Quindi un recupero di commesse che erano ferme, ma non c’è solo quello. Sicuramente c’era una ripresa e un andamento anche del PIL della nostra regione che prevedeva un aspetto positivo.
Il tema della guerra ha modificato, in maniera negativa, questo andamento che doveva essere molto più positivo. Il dato significativo è che c’è un inversione di tendenza rispetto al passato. Rispetto a una terziarizzazione, che aveva visto anche la nostra regione fortemente vedere l’occupazione crescere nei settore dei servizi del commercio e del turismo.
C’è un’inversione rispetto alla manifattura. Quindi un ritorno rispetto all’industria più classica. Con una ripresa della riproduzione, con un andamento però caratterizzato da un’occupazione non stabile. Questo è il dato negativo di tutto l’andamento attuale. Perché il 60% di questi numeri, parliamo di occupazione prettamente precaria.
E’ un tema che ci fa pensare, un po’ perché c’è un’incertezza rispetto alle prospettive. Non si sa cosa succederà a settembre, rispetto a tutta una serie di criticità. E un po’ perché purtroppo è una modalità di accesso al mondo del lavoro, quello del lavoro precario. Quindi questa è la preoccupazione” ha detto Tiziana Basso.