Il 15 luglio 1989 i Pink Floyd si esibivano in laguna, davanti Piazza San Marco e 200mila persone per la festa del Redentore. L’evento, prodotto dalla Rai, fu trasmesso in mondovisione con 100milioni di telespettatori, e generò non poche polemiche. Ma rimane uno dei concerti più belli e suggestivi che l’Italia abbia mai ospitato. GUARDA ANCHE: Pink Floyd a Venezia: 8 giorni di preparativi
Pink Floyd
Fu Francesco Tomasi a proporre al gruppo di Cambridge di concludere il tour italiano a Venezia, dopo diverse date all’Arena di Verona, Monza, Livorno e Cava dei Tirreni. Il gruppo accettò, addirittura integrando i costi dell’evento di tasca propria.
L’evento che seguì fu uno spettacolo irripetibile. Un concerto gratuito in laguna su di un palco galleggiante alto 24 metri e trainato da una chiatta di 90 metri per 30, davanti a Piazza San Marco.
Era il giorno del Redentore, una delle feste più sentite dai veneziani. Per chi era lì quel 15 luglio 1989, a bordo di una barca di fronte a una delle band più rock della storia, è stato impresso un ricordo che difficilmente andrà via.
Le polemiche
Non mancarono tuttavia le polemiche dovute alla gestione dei rifiuti: gli interventi di pulizia infatti non furono immediati. Piazza San Marco non fu pulita quel sabato stesso, ma l’AMIU (Azienda municipalizzata per l’igiene urbana) non intervenne prima del lunedì pomeriggio.
Ma l’emozione di vedere a distanza di 33 anni le immagini dei Pink Floyd al centro della laguna circondati da 200mila persone per 90 minuti di rock. L’emozione di assistere alla chiusura del concerto con il classico spettacolo pirotecnico. Queste emozioni vivono a distanza di anni nel cuore di tutti i veneziani.