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Renzo Mazzaro, il punto: Emergenza sanità e aerei

Renzo Mazzaro fa il punto sulla situazione del calo di personale negli aeroporti e negli ospedali del Veneto.

Il punto della settimana di Renzo Mazzaro sull’emergenza esplosa negli aeroporti e negli ospedali per mancanza di personale

Renzo Mazzaro

Non so se ci avete fatto caso, ma il caso negli aeroporti e i problemi che hanno gli ospedali si somigliano molto. Hanno la stessa causa: manca il personale. Negli aeroporti abbiamo visto le immagini, c’è gente che è costretta a pernottare, bagagli che si perdono, voli cancellati a centinaia, anzi, a migliaia. Tanto che il presidente dell’aeroporto Marco Polo, Enrico Marchi, ha dovuto convocare una conferenza stampa per dire che la colpa non è sua, e che la situazione nel resto d’Europa è perfino peggiore. Che sarebbe come dire, mal comune…

Gli ospedali

Negli ospedali, il caos non è altrettanto evidente, però la situazione non è meno grave. Ci sono persone che aspettano da tempo interventi chirurgici che vengono continuamente procrastinati perché mancano medici e infermieri. Al punto che il presidente del Veneto Luca Zaia, giorni fa, ha proposto di richiamare a lavoro i medici e il personale infermieristico no-vax. Quelli che sono stati sospesi dal lavoro perché non si erano vaccinati. E questo perfino per reggere il nuovo aumento dell’infezione da Covid che è tutto dire.

Gli aeroporti

È evidente che due anni di pandemia hanno pesato molto, ma dare la colpa al Covid sarebbe come guardare il dito, invece di guardare la luna indicata da esso, nel senso che le cause sono precedenti. Negli aeroporti per esempio, le società del servizio a terra non svolgono più i servizi a terra, li hanno delegati a società terze. Aziende che si chiamano “handler”, gestori della manovalanza, e sappiamo che la manovalanza non viene pagata tanto. Due anni di inattività, o attività assolutamente ridotta, hanno prostrato queste aziende le quali hanno dovuto mettere in libertà o in disoccupazione i dipendenti. I quali si sono guardati attorno e si sono rivolti altrove.

Nella sanità, la situazione è analoga, perché mancano in questo momento 1.150 medici negli ospedali veneti e più di 500 medici nelle condotte dei medici di base. Ma mancavano anche da prima. Come lo vanno dicendo, cantando in sol maggiore i sindacati dei medici. E perché mancavano? Perché nella sanità si è voluto risparmiare sui costi, e il costo del personale è uno dei più alti. E dunque torchiando questo costo al punto che molti medici sono passati alla sanità privata, che paga anche di più. Se la situazione è questa, cosa ci aspetta in futuro?

Negli aeroporti, Enrico Marchi ha detto che si affida all’algoritmo. Cioè, metto tutti i dati nel computer e lui mi dice che strada prendere. Ma questi sono dati e previsioni che sono fatti qui ed ora, e hanno una scarsa proiezione nel futuro. Se una variabile cambia, devo fare un altro giro di algoritmo. Ci stiamo affidando alle previsioni del tempo. Speriamo che negli ospedali non usino lo stesso sistema.

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