“Il Latte dei Nomboli l’art performance di Gualtiero Dall’Osto e della danzatrice e coreografa Grazia La Naia, che avrà luogo sabato 10 settembre 2022 alle ore 20.30 in Rio Terà dei Nomboli a San Polo, con ingresso libero poi, solo in questa occasione, alla fortunata installazione nella vicina e omonima calle, all’anagrafico 2799, vuole essere un contributo personale e un omaggio alla presente edizione della Biennale Arte.
Il Latte dei Nomboli
L’esposizione, nata sull’onda di ON OFF, iniziativa che, in pieno lockdown a Venezia, grazie al contributo di alcuni proprietari di negozi sfitti nel centro storico veneziano, ha permesso di attirare l’attenzione di un pubblico molto vasto, accendendo i riflettori sulla drammatica situazione, trasformando di fatto la città in un museo diffuso col contributo di tanti altri artisti in perfetta sintonia di intenti.
Il commento di Gualtiero Dall’Osto
“Ho proposto questa volta – dice Dall’Osto – una street art che entra dentro il cuore della città attraverso il riutilizzo delle botteghe vuote, cicatrici di una realtà in decadente trasformazione e alla ricerca di nuovi significati del vivere e del rigenerarsi del centro storico. Da artista-mascarer le vetrine sono per me “Maschere” che dividono, come un teatro, il mondo interno da quello esterno, quell’angosciante vuoto è ora riempito da un’opera che propone un’interrogazione alla nostra coscienza, alla nostra sensibilità.
Il Latte degli Nomboli fa chiaramente il verso all’azzeccato titolo scelto della Biennale d’Arte, ma, a mio avviso, assume una valenza ancor più significativa: il sogno che si trasforma in incubo nella perenne guerra che tormenta l’uomo contemporaneo, dentro e fuori di sé, nella sua vita privata, collettiva e sociale.” La manifestazione questa volta si avvale del contributo di altre arti: la danza con le significative coreografie di Grazia La Naia, la musica e il canto con la partecipazione straordinaria del soprano Janetta Ledell.
- Presenta l’evento prof. Danilo Reato
- Assistenza tecnica di Tobia Dall’Osto
- Fotografia di Francesco Vitturi (Technifoto) e Daniele Nalesso
