Il servizio tranviario è accessibile proprio a tutti, anche ai disabili.
La Presidentessa Graziella Lazzari Peroni dell’ANFAS di Mestre ci racconta come anche gli ospiti della comunità per disabili “Girasole giovani” riescano a prendere il tram per potersi recare al lavoro oppure in alcuni luoghi specifici per partecipare ad altre attività. Persino nei volti delle persone a mobilità alquanto ridotta, come quelle in carrozzina, gli operatori della Comunità non vedono alcun’espressione di sofferenza o di disagio per i contraccolpi presenti durante il viaggio in tram. Di conseguenza, rispetto alla mobilità tramite autobus, che molto spesso pecca di accessibilità, il servizio tranviario, da questo punto di vista, è molto più adatto alle esigenze delle persone disabili: all’interno dell’autobus, il disagio che queste persone possono vivere durante gli orari di punta, stracolmi di persone e di rumore, è invece molto più elevato. Per non parlare di quando gli autobus di linea non risultano avere a bordo posti a sedere idonei alle carrozzine, fatto che obbliga il passeggero a dover ritardare la propria tabella di marcia per attendere un mezzo che invece sia accessibile e quindi idoneo alle proprie necessità.
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